lunedì 31 agosto 2015

SAPONE: SI O NO ?

.       SAPONE: SI O NO ?

      SAPONE: SI O NO ?


Moreno mi chiede: ..”che ne pensi della diatriba tra chi demonizza l’uso della saponetta classica per lavarsi il viso e tra chi invece la consiglia caldamente?”
DIATRIBA ? addirittura !
Detersione e toiletries rappresentano una quota enorme del mercato cosmetico , è comprensibile che , con enormi interessi in ballo, anche semplici considerazioni sul rapporto rischio/efficacia di una sapone o di un detergente non sapone si possa discutere a lungo senza arrivare a grandi conclusioni.
Paradossalmente  detersione e toiletries sono la massima espressione della cosmesi funzionale.
Infatti se possono esserci molti ragionevoli dubbi sul fatto che una crema anti-rughe o una crema seno “facciano” qualcosa, cioè “funzionino” ; sui saponi, shampoo e detergenti vari non ci sono proprio dubbi: funzionano.
Non esiste però una detersione perfetta per tutte le situazioni.
Non si può dire questo è meglio in assoluto.
La detersione viso non è la detersione capelli.
La detersione Baby non è la detersione pelli mature.
La detersione Intima o la detersione di pelli Acneiche sono un’altra cosa ancora.
La detersione cutanea richiederebbe molti approfondimenti, ma per restare nel tema lanciato da Moreno penso che la vera domanda sia SAPONE PER DETERGERE IL VISO ? SI O NO ?
La tesi che i saponi non siano idonei alla detersione viso è sostenuta da informazioni spesso fuorvianti e parziali ( nel duplice significato di limitate e di parte, in genere di chi deve vendere latti detergenti ).
Il problema pH, acido, neutro o alcalino? Il primo argomento utilizzato è che i saponi alcalini turbano il pH cutaneo.
VERO. Infatti il pH della pelle ha un equilibrio ( relativamente stabile ) che si sposta applicando sulla pelle sostanze con pH diverso, ma che soprattutto si sposta se si rimuovono dalla pelle le sostanze che creano questo equilibrio.
MA   il pH della pelle diventa più alcalino anche se si utilizzano saponi neutri o acidi, oppure emulsioni o gel detergenti senza sapone. Infatti con la  normale detersione si rimuovono dalla pelle sostanze del film idrolipidico che la rendono acida.
Molti studi sono stati condotti per definire il detergente migliore studiando come viene turbato l’equilibrio del pH cutaneo e come questo si ripristina. In realtà non c’è una risposta chiara. Il pH della pelle è molto variabile, da zona a zona, da persona a persona, da sesso a sesso, da etnia a etnia ecc. ecc. La pelle ritorna al suo pH dopo la detersione in un tempo più o meno lungo in funzione di quanto e come è stato turbato l’equilibrio acido/base.
Si parla comunque di tempi che variano dai pochi minuti a qualche ora.
Questo significa che visto che il disequilibrio del pH è funzione della esposizione quindi di quanta sostanza detergente viene applicata e di quanto tempo resta applicata oltre che di quanto film idrolipidico viene rimosso, poco sapone a pH 10 potrebbe turbare questo equilibrio meno di molto latte detergente a pH 5,5.Su queste basi, il principale vantaggio che hanno i latti detergenti rispetto ai saponi tradizionali è che “i latti detergenti sono composti soprattutto di acqua”.
Nel normale utilizzo di un latte per pulirsi il viso il vero “attivo detergente” che va sulla pelle è in genere a dosi molto inferiori di quelle che avrebbe un sapone .Quindi senza considerare la possibilità di avere saponi neutri o addirittura acidi, tutta questa problema del pH della pelle turbato dai saponi alcalini è in realtà limitato oltre che temporaneo.

Il problema azione antimicrobica .
Molte volte chi osteggia i saponi alcalini li vuole sostituire con latti e gel detergenti vantando una migliore azione antimicrobica. Un ambiente a pH 10 inibisce la crescita microbica perfettamente. I saponi alcalini non devono contenere antimicrobici, come invece devono fare molti latti e gel detergenti, per ridurre la carica batterica della pelle.
Per ottenere una capacità antimicrobica e antivirale pari a quella di un sapone alcalino normali detergenti non sapone necessitano di soluzioni formulative specifiche.

Il problema irritazione.
Il sapone alcalino può irritare, è vero.
La prova è che brucia gli occhi.
Anche tanti comuni detergenti non sapone irritano e bruciano gli occhi. Più la detersione ha rimosso il film idrolipidico della pelle, più ,nel tempo in cui la pelle ripristina le sue barriere , sarà possibile che si presentino irritazioni .

Tutte queste problematiche sono ridotte quando si formula il cosmetico pensando a meccanismi di detersione per affinità e detersione restitutiva.
Si può ottenere parzialmente detersione per affinità o detersione restitutiva sia utilizzando saponi che non saponi.
Concludendo:
non esiste il detergente ottimale per tutte le situazioni.
La campagna d’opinione “soap free” contro i saponi tradizionali non ha molti argomenti validi, si capisce perché tanti dermatologi consiglino ancora di utilizzare tranquillamente il sapone.
Se si utilizzano saponi alcalini sul viso, è preferibile che siano SOLIDI e che siano utilizzati alla sera.

Personalmente da anni uso per la detersione una crema skin care all’amido in modo da avere un forte effetto affinità e restitutivo.
Ho sempre pensato che chi si spignatta cosmetici autoprodotti abbia grandi possibilità di sviluppare cosmetici su misura superperformanti. Visto che sulla detergenza e sui saponi si fanno già cose egregie mi permetto di lanciare 2 idee formulative, facilmente esplorabili da spignattatori esperti e curiosi.
1- PARACELSAPONE 1
Saponificare anche oli a catena lunga, possibilmente con acido erucico ( 10% ) sfruttando l’arginina anziché sodio o potassio. Con una non completa saponificazione mantenendo anche un 3% di oli non saponificati.
2- PARACELSAPONE 2
Saponificare olio di oliva ozonidato. ( PRODOTTO SORPRENDENTE )
Formule esatte e processi non posso fornirli altrimenti Menone si arrabbia.


Rodolfo Baraldini
Pubblicato il 30 Giugno 2013

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