domenica 27 settembre 2015

MYTH BUSTER: MELALEUCA ALTERNIFOLIA, TEA TREE OIL

MYTH BUSTER: MELALEUCA ALTERNIFOLIA, TEA TREE OIL

MYTH BUSTER: MELALEUCA ALTERNIFOLIA, TEA TREE OIL

Nicoleta mi chiedeva una opinione sul TEA TREE OIL ( in breve TTO ). Alcuni mi segnalano che pare sia diventato un rimedio naturale molto diffuso ed utilizzato con leggerezza.
Nel INCI è denominato: Melaleuca alternifolia Leaf Oil ma potrebbe senza sostanziali differenze provenire anche da Melaleuca linariifolia e Melaleuca dissitiflora .
Questo olio essenziale è stato al centro di una lunga controversia, dove in modo evidente sono emersi gli interessi economici dei produttori australiani in contrapposizione con le agenzie regolatorie e gli organi preposti alla salute dei consumatori europei ed americani.
Il mondo scientifico è stato coinvolto e decine di ricerche e studi sono stati pubblicati .
Un interessante riassunto di queste ricerche “TEA TREE OIL PANACEA O PLACEBO?” Evidenzia una serie di ragionevoli dubbi sulla efficacia di questi oli e sulla moda di considerarlo una panacea per i più svariati disturbi.
Senza entrare nel labirintico discorso della sua efficacia terapeutica, il suo utilizzo cosmetico è stato oggetto di infinite discussioni da quando il Consiglio d’Europa nel 2001 descrisse alcune delle problematiche per la sicurezza degli estratti vegetali nei cosmetici. Il Comitato Scientifico SCCP nel 2004 (sccp opinion tea tree, 2004) valutò sostanzialmente non sicuro il suo utilizzo non diluito nel cosmetico . Si pensò anche di bandirlo o di imporre restrizioni al suo utilizzo cosmetico.
La associazione delle industrie cosmetiche europee Colipa ( oggi Cosmetic Europe ) consigliò di limitarne l’utilizzo cosmetico a concentrazioni inferiori al 1%.
Le industrie australiane del tee tree allora prepararono un dossier (Sicurezza ed Efficacia del TTO) con maggiori dati su efficacia e sicurezza ma una nuova opinione del SCCP nel 2008 (sccp opinion tea tree, 2008.) non ha sbrogliato la faccenda, confermando i rischi di irritazione, allergie, instabilità connessi con l’utilizzo cosmetico di questo olio e concludendo che i dati forniti per definire la sicurezza , in particolare quelli relativi all’assorbimento sistemico , non erano sufficienti.
La cultura/moda del rimedio naturale ha fatto crescere l’utilizzo di questo olio per gli usi più disparati nonostante manchino chiare evidenze cliniche sulla sua efficacia.
L’olio di melaleuca non è stato registrato come farmaco, quindi pur essendo descritto nella farmacopea di molti paesi mancano gli studi su efficacia e reazioni avverse nei suoi diversi utilizzi. La Svezia ha inserito l’olio di melaleuca tra i “rimedi naturali” , registrandolo tra quelli con un potenziale allergenico , mentre in UK è incluso nella lista delle sostanze presenti nelle medicine destinate alla vendita (MHRA).
Coltivazione intensiva di melaleuca alternifolia in Australia
Le esportazioni australiane di TTO sono cresciute oltre le 500 tonnellate fino agli anni (2004) in cui la UE ha posto dubbi sulla sua sicurezza .
Australian-tea-tree-industry-R-Davis)
Con un costo medio, attorno dai 20 €/kg, ma nei periodi di carenza dell’offerta ha raggiunto anche i 40€,  si parla di un giro d’affari per i produttori australiani dell’ordine dei 10/15 milioni di €.
Oggi le culture intensive di melaleuca alternifolia in Australia superano i 3000 ettari.
L’80 % del TTO è di provenienza australiana e i produttori australiani si sono dati standard di produzione esemplari per garantire un adeguato livello qualitativo del prodotto.
RISCHIO SUPERBUG, CEPPI RESISTENTI
Il suo utilizzo più comune e diffuso , come antimicrobico e antifungino, ha sollevato anche dubbi sul rischio di creare ceppi resistenti. Sono stati proprio i principali gruppi ambientalisti ed ecologisti americani, coinvolti nella campagna “Safe Cosmetics” ( http://www.ewg.org/enviroblog/2011/11/tea-tree-and-lavender-oils-what-we-dont-know ) ad evidenziare dubbi e cautele da adottare contro il proliferare di un utilizzo fuori controllo di questo olio:
A study published by Irish scientists in 2007 found that bacteria exposed to tea tree oil became resistant to it. Even more worrisome, they also became more resistant to conventional antibiotics. Researchers concluded that while tea tree oil is indeed an effective antibacterial agent, low-level, sustained application “may contribute to the development of antibiotic resistance in human pathogens” – a significant and growing medical concern. … Based on this research, EWG does not suggest avoiding all products containing tea tree oil, but it is wise to respect this potent compound and use it with caution – and with all the information you can get.”
La industrie australiane hanno prodotto “in risposta” alcuni studi, quasi sempre a firma della Dott.ssa Christine F.Carson del “Tea Tree Oil Research Group” australiano che conclude:
Bacteria appear to be overwhelmed by tea tree oil and its many active components,” Dr Carson said. “Overall, it is unlikely that resistance to tea tree oil would develop in P. aeruginosa following long-term continuous exposure. The development of resistance in other species of bacteria also seems unlikely to occur.”
Nel prudente linguaggio scientifico abbiamo un “è improbabile che sviluppi resistenza..” contro un “può sviluppare resistenza..” che tradotto per noi comuni mortali significa: sono necessari ulteriori studi.
INTERFERENZA ENDOCRINA
Un’altra ragione di perplessità legata all’olio di tea tree è legata al rischio interferenza endocrina.
I casi di ginecomastia infantile, cioè di crescita del seno in bambini esposti a cosmetici che lo contenevano di cui ho parlato qui, sono stati ridimensionati e si ritiene che non rivelino alcun nesso causale e nessuna responsabilità dell’olio di tea tree. (SCCP opinion 16 December 2008 :”the hypothesized correlation of the finding of 3 cases of gynecomastia to the topical use of Tea Tree Oil is considered implausible. “)
Ma varie ricerche in vitro evidenziano comunque un possibile ruolo come interferente endocrino , come d’altra parte centinaia di altri fitoestrogeni.
OLIO TAROCCO
Come tutti gli oli essenziali, l’olio di melaleuca varia la sua composizione in funzione della pianta, del clima a cui è esposta, della procedura di estrazione e della conservazione. Visto che viene estratto da foglie dopo la loro macerazione varia anche in funzione dell’età delle foglie e della loro conservazione, macerazione ecc… ecc…
Sono stati definiti degli standard di qualità per il tea tree oil tra cui il più significativo è lo standard ISO.

Tra questi componenti il TERPINEN-4-OL considerato il principale agente antimicrobico e l’ 1,8-CINEOLE variano in funzione del chemotipo della pianta. L’1,8-CINEOLE raramente supera il 6% e molti fornitori di qualità specificano sinteticamente con la sigla T40-C5 l’ordine di grandezza delle concentrazioni di queste sostanze nel loro olio.
Chemotipi diversi possono fornire oli con oltre il 50% di 1,8-CINEOLE.
Invece il P-CYMENE è considerato un indicatore della cattiva o troppo lunga conservazione dell’olio. La sua concentrazione tipica parte da un 2/3% negli oli non ossidati per arrivare anche ad un 19% negli oli ossidati. Il limite di concentrazione dello standard ISO ( 8%) è in realtà tipico di oli parzialmente ossidati.
Chi con il gascromatografo può verificare la composizione dell’olio ne ricava anche indicatori di qualità e di conservazione .
L’olio di tea tre può essere adulterato addizionando TERPINEN-4-OL sintetico a oli diversi o diluiti.
Nell’olio prevale la forma destrogira e il rapporto tipico tra i 2 enantiomeri è 70% destrogiro 30% levogiro.
Il TERPINEN-4-OL sintetico è però prevalentemente levogiro (75% levogiro e 25% destrogiro).
Quindi quando si riscontra che in un olio di melaleuca il rapporto tra i 2 enantiomeri del TERPINEN-4-OL è molto diverso da 70D/30L è ragionevole sospettare che sia un olio adulterato o taroccato.
Da una indagine dell’ATTIA, l’associazione delle industria australiane del tea tree oil, su diversi mercati è emerso che:
in Australia su 7 TTO commerciali, 2 erano potenzialmente adulterati,
in USA su 13 TTO commerciali , 5 erano potenzialmente adulterati
in Germania su 5 TTO commerciali, 1 era potenzialmente adulterato
in Cina su 8 TTO commerciali, 5 erano potenzialmente adulterati e 2 neppure contenevano TERPINEN-4-OL !!! Da notare che 2 campioni di oli commercializzati in USA ma di provenienza cinese sono invece risultati non adulterati.
(http://www.ifeat.org/wp-content/uploads/2012/12/Australian-Tea-Tree-Chopard-.pdf )
La azione antimicrobica ed antifungina di un olio adulterato con l’aggiunta TERPINEN-4-OL sintetico non cambia sensibilmente, se non cambia sensibilmente la concentrazione degli altri componenti dell’olio. L’efficacia antimicrobica dell’olio è risultato della sinergia dei sui diversi componenti, cioè la capacità di inibire o uccidere i microbi dell’olio è maggiore della somma delle capacità dei suoi singoli componenti.
MARGINE DI SICUREZZA NELL’USO COSMETICO
A conclusione dell’opinione del Comitato scientifico europeo SCCP si evidenzia l’impossibilità di calcolare il NOAEL cioè il livello a cui non si osservano effetti avversi dell’olio di melaleuca.
Visto che il nuovo regolamento cosmetico richiede di redigere un dossier di sicurezza del cosmetico
privilegiando questo parametro e richiede inoltre di segnalare la presenza di oli essenziali la raccomandazione del Colipa di limitarne le concentrazioni al 1% max potrebbe non essere sufficiente per un corretto calcolo dei rischi associati all’utilizzo di questo olio.
In realtà grazie agli esperti Norvegesi che già nel 2001 diedero al consiglio d’Europa un grande contributo alla redazione di alcune indicazioni per un utilizzo sicuro degli estratti erbali è possibile stimare il margine di sicurezza nell’utilizzo dell’olio di melaleuca.
Assumendo un NOAEL=117 mg /kg bw /day ricavato dagli effetti avversi sui reni nei test su animali e una Dose di Esposizione Sistemica, stimata nel caso di peggior scenario ( 100% di penetrazione) a seconda delle diverse tipologie di prodotto, si può assicurare un margine di sicurezza pari o superiore a 100 nei :
prodotti corpo ( lozioni ) con concentrazioni inferiori al 1%.
deodoranti idrogel ( roll on ) con concentrazioni inferiori al 2%
deodoranti in polvere con concentrazioni inferiori al 1%
negli shampoo con concentrazioni inferiori al 2%
nei saponi solidi con concentrazioni inferiori al 2% ( ricordando che l’azione del semplice sapone con risciacquo non è particolarmente inferiore alla azione dei saponi con agenti antimicrobici all’interno )
PRECAUZIONI
Anche se non ci sono evidenze scientifiche conclusive, visto che il principio di precauzione non si deve applicare solo per siliconi e paraffine, ritengo valide alcune indicazioni .
Evitare il rischio ingestione di prodotti con alte concentrazioni di olio di melaleuca. ( vale anche nei prodotti per animali ).
rif: TTO intoxication has been reported to cause drowsiness, confusion, hallucinations, coma, unsteadiness, weakness, vomiting, diarrhea,  stomach upset, blood cell abnormalities, and severe rashes. Oral poisoning in humans tends to be more dramatic in children because of their lower body weight. Among 787 cases reported to the American Poison control centers surveillance system in 2003, 518 (65.8%) occurred in children less than 6 years of age, 57 in those aged 6-19, and 212 were in adults older than 19 years. Thus, TTO should be kept away from pets and children and/or stored in bottles with child-resistant cap (SCCP/1155/08; Hammer et al., 2006; Carson et al., 2006;American Cancer Society).
Evitare l’applicazione di prodotti con alte concentrazioni di oli di melaleuca in soggetti a rischio di tumori estrogeno – dipendenti.
rif. American Cancer Society. Available at:
http://www.cancer.org/Treatment/TreatmentsandSideEffects/ComplementaryandAlternativeMedicine/HerbsVitaminsandMinerals/tea-tree-oil
http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/cam/aromatherapy/patient/Page2
OLIO DI MELALEUCA COME ANTIOSSIDANTE
Nell’inventario COSING l’olio di tea tree è classificato con funzione antiossidante.
Infatti il TERPINEN-4-OL degradando in P-CYMENE di fatto svolge una azione scavenger ( spazzino ) verso i radicali ossidativi. Visto che il TTO viene normalmente inserito nel cosmetico protetto da una cascata anti-ossidante nel caso di formulazioni ricche di oli vegetali poli-insaturi si ottiene una maggiore stabilità del sistema.
Concludendo
Il TTO ha pregi e svantaggi cosmetici che dipendono
1° qualità effettiva dell’olio che si sta maneggiando
2° tipo di formulazioni dove lo si inserisce.
Una discreta efficienza antifungina ed antimicrobica permette di utilizzarlo in sinergia con sistemi autoconservanti ( cosmetici impropriamente reclamizzati come “senza conservanti” ) o cosmetici di cui si vuole sfruttare una funzione antimicrobica ( deodoranti, cosmetici per pelli impure ecc.. ).
Molti alcoli volatili e monoterpeni contenuti negli oli essenziali svolgono una discreta azione antimicrobica, il loro utilizzo come conservanti alternativi dipende molto dalle concentrazioni, pH, presenza di chelanti e glicoli a catena lunga.
Senza arrivare alle restrizioni Norvegesi, che escludono l’utilizzo di TTO in cosmetici destinati a minori di 12 anni, sicuramente terrei alla larga infanti, minori di 3 anni, da ogni cosmetico che lo contiene.
Il suo utilizzo terapeutico o medicale dovrebbe comunque essere supervisionato da un professionista .

Rodolfo Baraldini
pubblicato 24 aprile 2014
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