sabato 1 agosto 2015

Acne e Fumo.

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Acne e Fumo.


Marcello mi scrive :“…seguo da tempo, e con molto interesse, il tuo sito e – pur ammettendo che spesso trovo ostiche (per differenza di formazione) alcune tue spiegazioni “tecniche” – voglio cogliere l’occasione per farti i miei complimenti e per ringraziarti del servizio che rendi a tutti coloro che sono interessati ad aggirare l’apparenza e ad andare al cuore (scientifico) di determinati argomenti.
Venendo al punto in oggetto, mi interesserebbe molto conoscere la tua posizione circa la presunta relazione tra la nicotina (e, in generale, il fumo della sigaretta) e l’insorgenza delle impurità tipiche di una pelle grassa e/o a tendenza acneica. So per certo che tale (supposta) relazione è stata presa in esame da un team dell’Istituto San Gallicano di Roma (che ha svolto l’esperimento su un campione di sole donne notando – in breve – una maggiore insorgenza di impurità nelle donne fumatrici). Mi chiedevo, dunque, quale fosse l’azione svolta dalla nicotina (o da eventuali altre sostanze presenti nel fumo della sigaretta) sulle ghiandole sebacee e se l’esito ottenuto dalla ricerca del San Gallicano sia estendibile anche al genere maschile. In poche parole, mi interesserebbe conoscere la tua opinione circa l’eventuale relazione esistente tra fumo ed acne.”
Ringrazio Marcello per i complimenti e per aver sollevato una questione veramente interessante. Noto con piacere che Marcello già nel porre la domanda dimostra un attento approccio logico . Parla di “presunta relazione” della nicotina o più in genere del fumo e nota e fa notare che la ricerca del team del San Gallicano è limitata alla “donne” fumatrici.
Premetto che consulto avidamente i papers prodotti dal team del San Gallicano di Roma, che spesso realizza ricerche molto interessanti, che vengono poi citate da altri ricercatori in tutto il mondo.
Quella che cita Marcello è probabilmente questa pubblicata sul British Journal of Dermatology nel 2007.
Smoker’s acne
Pubblicata poi su Dermato-Endocrinology nel 2009.
Acne and smoking
La ricerca ha avuto una estensione coinvolgendo più centri ed anche un altro ricercatore di cui leggo spesso e volentieri aggiornamenti su ricerche relative all’acne, il prof Christos Zouboulis dell’università di Dessau.
Acne epidemology
Le ricerche del team italiano sono rimbalzate sulla stampa non scientifica con titoli tipo: “Il fumo causa l’acne”,   oppure “La nicotina all’attacco della pelle”, o con un più motivazionale “Il fumo non ti fa bella”.
In realtà come suggerisce Marcello si deve parlare di una presunta relazione tra nicotina e pelli impure e/o a tendenza acneica. Il fatto che esista una ben definita relazione causa-effetto tra fumo ed acne resta faccenda controversa.
Ci sono altre ricerche ed evidenze che addirittura farebbero pensare che il fumare potrebbe ridurre in certe condizioni il rischio di insorgenza dell’acne ( correlazioni negative ).

Alcune ricerche con correlazione negativa tra acne e fumo

Oltre a queste controversie su basi statistiche esistono altri ragionevoli argomenti di discussione.
1° I nicotinati sono ampiamente utilizzati nella cosmesi sia per l’effetto rubefacente che per quello proliferativo, anzi il nicotinamide è uno dei pochi ingredienti che al 2% mostra una verificabile efficacia, cosiddetta,  ”anti-age”. Dall’utilizzo cosmetico dei nicotinati non sono emerse reazioni avverse che li facessero considerare acneiocogenici.
2° Anche le diffusissime terapie topiche con la nicotina ( quelle sostitutive del fumo, con il cerotto ) non hanno fatto emergere reazioni avverse che portassero a pensare che sia acneicogenica.
3° La presenza di recettori nicotinici e vanilloid di cui da tempo si riconosce una capacità di interagire con i meccanismi proliferativi e di differenziazione,  può giustificare sia una interazione positiva che negativa. La stessa famiglia di recettori pare intervenga sia nell’inspessimento che nella esfoliazione degli strati più esterni della nostra pelle.
Quindi il fumo fa bene alla pelle ?
Assolutamente no.
La ricerca italiana ha comunque evidenziato una correlazione statistica positiva tra il fumo ed una  specifica  manifestazione acneica: acne non o poco infiammata in donne sud europee di età adulta .
Un paper successivo della Sinagra a nome delle Donne Dermatologo Italiane su un campione più ampio  ha  confermato la tendenza  anche se con una molto minore evidenza statistica (di 1822 soggetti 500 manifestano l’acne , le fumatrici sono il 54,8% dei soggetti con acne ed il 47,8% dei soggetti senza acne )
Altre ricerche epidemiologiche su popolazioni diverse hanno dato esiti diversi ( in India l’acne nelle donne non più giovani pare essere di tipo più infiammatorio  http://www.ijdvl.com/article.asp?issn=0378-6323;year=2012;volume=78;issue=3;spage=335;epage=341;aulast=Khunger  ).
Nella maggioranza degli studi per gli uomini in età adulta questa correlazione positiva tra fumo ed acne non emerge in modo statisticamente significativo.
Prima di sospettare l’esistenza di un agente misogino che dispettosamente provoca l’acne solo alle donne si deve considerare che comunque per una serie di ragioni “idrauliche ” che ho illustrato qui è più difficile la formazione di un comedone nei follicoli dove c’è un pelo terminale e che la procedura della rasatura quotidiana della barba comporta un massaggio, esfoliazione e detersione benefiche, che difficilmente la normale detersione femminile può riprodurre.
Tra nicotinati e pelle si possono individuare sia interazioni positive che negative. Riguardo allo stesso fumo del tabacco l’aneddotica medica riporta possibili benefici in casi molto  particolari ( Cutaneous effects of smoking.
Freiman A, Bird G, Metelitsa AI, Barankin B, Lauzon GJ.) ma nel complesso i danni ed effetti avversi sono talmente tanti e gravi che è  più ragionevole concludere che:    il fumo  fa comunque male.
Nel fumo della sigaretta ci sono concentrazioni non irrilevanti di PAH , idrocarboni aromatici policiclici, la famiglia di sostanze che introduce il rischio cancerogenicità nei catrami e derivati del petrolio non adeguatamente raffinati, ma anche gli stessi che una volta alogenati possono essere causa della cloracne.

Concludendo:
Visto che parliamo di una correlazione statistica o covarianza tra 2 variabili all’interno di un fenomeno complesso, la presenza della nicotina nel fumo ed una eventuale maggiore incidenza dell’acne in età adulta di donne che fumano non indicano un chiaro nesso causale.
Al momento la relazione sembra ristretta a manifestazioni acneiche tardive in donne in età adulta.
Come altri disturbi multifattoriali ( nell’acne giocano un loro ruolo : ormoni, genetica, colonizzazioni batteriche, sistema immunitario, sole, stress, dieta , inquinamento, ecc. ecc.. ) sull’acne  c’è ancora molto da scoprire.

Rodolfo Baraldini

pubblicato 17 dicembre 2013


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Riferimenti:
Chloracne: From clinic to research 

   
                                         

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