La Colorazione dei capelli
Il cosmetico per la cura dei capelli rappresenta una quota molto grande del mercato. In alcuni paesi, come il Brasile, il fatturato dell’hair care supera quello dello skin care. In questo scenario una quota rilevante è legata alla colorazione dei capelli. Il segmento colorazione è uno dei più ricchi, ma anche uno dei più specializzati. Il settore è poi sotto osservazione per la sospetta pericolosità delle sostanze utilizzate. |
Per una serie di ragioni, anche considerando i diversi assetti normativi nazionali alla luce di alcuni rischi specifici per la salute, la colorazione dei capelli richiede un know how produttivo molto specialistico.
Una lettrice mi segnala anche la crescita, alimentata dal web, del fenomeno delle colorazioni autoprodotte, con gessetti colorati o artifizi simili, Considerando l’utilizzo secolare di carbone vegetale e di vari solfati e solfuri ( si utilizzavano già nella antica Grecia e Roma ) per colorare i capelli, sembra una riscrittura un po’ infantile di antiche pratiche cadute in disuso per la pessima qualità dei risultati oltre che per qualche problema di sicurezza.
Classificazione | ↑ |
La maggioranza delle tinture permanenti sono ossidative ma da qualche tempo sono state sviluppate anche tinture permanenti non ossidative.
Poi per alcune caratteristiche formulative e applicative si possono distinguere le tinture professionali da quelle domiciliari. Infine il mercato segmenta anche in funzione della provenienza le tinture erbali, vendute come basate solo su estratti erbali, da quelle non erbali.
Il colore dei capelli | ↑ |
Diventano fisiologicamente biondi, castani, rossi o bruni in funzione della quantità e del tipo di melanina che progressivamente si deposita nel capello durante la sua crescita. La concentrazione di melanine è compresa tra il 2‰ dei capelli biondi o rosso chiari ed l’ 8‰ dei capelli neri. Il contributo di altri pigmenti, di cui spesso si parla nelle scuole per coloristi o parrucchieri, come le rosse trichosiderine, nei capelli umani non è dimostrato abbia alcuna influenza sul colore, se non a livello di sfumature secondarie alla nota di colore data dalla concentrazione totale di melanine e dal rapporto tra eumelanina e feomelanina. I meccanismi che regolano il trasferimento dei granuli di melanina dai melanociti al capello sono complessi come quelli prevalentemente genetici ed ormonali che regolano la nostra pigmentazione cutanea ma diversi. Lo dimostra il fenomeno dell’incanutimento del capello legato all’età, fenomeno che non ha un suo equivalente nella pelle. A complicare la faccenda, anche il fatto che l’incanutimento appare mediato da perossido di idrogeno ma che anche alcuni fattori di crescita del capello sembrano mediati dal perossido d’idrogeno. La cosa mette sotto una luce particolare la lapalissiana constatazione che chi ha i capelli bianchi non è calvo. Senza addentrarci sul perché i perossidi da una parte degradano le melanine, dall’altra possono “stimolare” la crescita del capello, il colore finale del capello è condizionato dalla quantità di melanine residue, cioè da quelle trasferite nel momento della generazione del capello meno quelle degradate per l’esposizione a vari agenti, fisici e chimici.
I coloranti per capelli | ↑ |
Coloranti temporanei | ↑ |
Gli ingredienti tipici possono essere :
- ACID ORANGE 7
- ACID BLUE 9
- ACID BLUE 74
- ACID BLUE 62
- ACID YELLOW 23
- ACID YELLOW 1
- ACID YELLOW 3
- ACID RED 33
- ACID RED 92
- ACID VIOLET 43
- ACID BLACK 1
Coloranti semipermanenti | ↑ |
Per aumentare la resistenza agli shampoo delle colorazioni semipermanenti possono essere associate ad un precursore ossidativo, in genere perossido di idrogeno. Sul mercato, ma non è affatto uno standard codificato le colorazioni semipermanenti più durevoli possono essere chiamate demi-permanenti. Come per la definizione e codifica del tono e del colore non c’è uno standard che imponga alle aziende una nomenclatura omogenea, pertando la distinzione tra semi e demi permanente viene arbitrariamente decisa dei produttori.
Oltre ai coloranti basici si possono utilizzare delle nitro aniline che si diffondono ed aderiscono al capello sfruttando forze diverse. Sono molecole con una anello amminico neutrale, altamente polari, che integrano e stabilizzano la colorazione dei coloranti basici/cationici.
Gli ingredienti per la colorazione semipermanente possono essere:
HC YELLOW NO 2, 4, 9, 10, 12
HC ORANGE NO 1, 2
HC BLUE NO 2, 7, 11, 12, 14
HC RED NO 1, 7, 10, 11, 13
HC VIOLET NO
HYDROXYETHYL-3,4-METHYLENEDIOXYANILINE HCL
N-PHENYL-P-PHENYLENEDIAMINE
BASIC RED, YELLOW, BLU, BROWN
La maggioranza sono utilizzabili con restrizioni specificate nell’allegato III del regolamento europeo, molti utilizzabili anche in tinture ossidative.
Coloranti permanenti | ↑ |
Le principale tecniche per una colorazione permanente dei capelli sfruttano dei coloranti di ossidazione, cioè sostanze, precursori, che attraverso reazioni di ossidazione creano l’effettivo pigmento nel capello. I precursori, intermediari primari o modificatori di reazione, una volta penetrati, attraverso una reazione di ossidazione formano complessi colorati e di più alto peso molecolare che non fuoriescono dal capello. La reazione deve avvenire in ambiente alcalino, che ha sempre l’effetto di aprire/allargare le scaglie della cuticola ma che poi può intervenire anche sul pigmento, riducendone l’intensità del colore. La formulazione tipica di queste tinture per ossidazione comporta la presenza di 4 agenti:
- precursori base del colore, intermedi di reazione
composti organici derivati del benzene in cui sono presenti gruppi amminici – NH2 o ossidrili – OH in posizioni orto o para.I più comuni:
- modificatori di reazione, accoppianti
composti organici derivati del benzene in cui sono presenti gruppi amminici – NH2 o ossidrili – OH in posizione meta. Meno suscettibili all’ossidazione dei precursori base del colore non producono colore di per se ma possono nelle reazioni di ossidazione degli intermedi modificarne il colore.I più comuni:
- agenti alcalinizzanti
necessari per aprire le scaglie della cuticola e mantenere il corretto pH nelle reazioni di ossidazione.I più comuni :
- agenti ossidanti
L’acqua ossigenata permette la formazione dei pigmenti di ossidazione, ma contemporaneamente decolora il capello, cioè modifica la melanina o altri cromofori o pigmenti già presenti sul o nel capello. Questa azione permette di ottenere un colore più chiaro e diverso da quello precedente.La scelta della concentrazione di acqua ossigenata ( da 10 a 40 volumi ) viene determinata dal tipo di colore che si vuol ottenere o dalla percentuale di capelli bianchi presenti.
Sono poi normalmente presenti antiossidanti e riducenti, come l’acido ascorbico o eritorbico e il sodio metabisolfito che controllano le reazioni ossidative e impediscono che si realizzino prima che i precursori siano penetrati nel capello.
La reazione colorante, comporta che i precursori di piccolo peso molecolare penetrando formino complessi di maggior peso molecolare come le basi di Bandrowski, a cui alcuni studi attribuiscono i rischi mutageni correlati alla p-phenylenediamine (PPD), che con altri intermedi di reazione come quinonammine o difenilammine in ambiente basico con acqua ossigenata formano con gli accoppianti complessi intensamente colorati.
Il veicolo, il pH, i volumi dell’acqua ossigenata, il tempo di applicazione/reazione influenzano sensibilmente la qualità della colorazione .
Coloranti erbali | ↑ |
I più conosciuti sono l’estratto dalla Lawsonia, alias Henna o Hennè, e l’estratto di Indigofera. Molte altre piante hanno un potere tintorio sui capelli significativo. Le stesse camomilla e artemisia (camomilla romana) nonostante l’effetto molto blando sono considerate “coloranti” tradizionali dei capelli. Sono molti i pigmenti vegetali come quelli estratti dal rabarbaro, dal mallo di noce, dalla robbia indicati da alcuni per il loro potenziale utilizzo sui capelli. Nessuno di questi estratti erbali è stato inserito nella lista dei coloranti ammessi dall’Unione Europea mentre L’Henna è riconosciuto e normato dalla FDA americana come colorante solo per capelli. Alcuni coloranti per capelli venduti come erbali non lo sono affatto e molti sequestri di prodotti basati sulla cosiddetta “black henna” sono stati motivati da concentrazioni di PPD ampiamente sopra i limiti ammessi.
Coloranti metallici o minerali | ↑ |
Mentre
anche se citati in inventario come coloranti per capelli non sono inclusi negli appositi allegati del regolamento europeo.
L’utilizzo abbinato a riducenti stabilizza ed amplifica il colore dei coloranti metallici o minerali.
Il tradizionale Khol, alias kajal, alias Surma è stato da anni proibito in quasi tutto il mondo essendo composto prevalentemente da solfuro di piombo della cui tossicità non è necessario parlare. Anche il diacetato di piombo, con INCI: LEAD ACETATE, ancora permesso ed autorizzato negli USA specie per lo scurimento progressivo, è stato bandito dal cosmetico europeo.
Rodolfo Baraldini
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