domenica 28 settembre 2014

Infasil: più sudi, più sai di fresco ?

Infasil: più sudi, più sai di fresco ?

Infasil: più sudi, più sai di fresco ?


Daniela mi scrive: A proposito di deodoranti, che immagino sarà di moda pubblicizzarli vista la stagione, non riesco a capacitarmi della nuova pubblicità del deodorante Infasil: “più sudi più profumi!” viene esclamato alla fine della pubblicità…facendo supporre che questo miracoloso prodotto trasformi il sudore in fresca fragranza. Che ne pensi Rodolfo? Sarà arrivato il momento di sostituire il profumo con una bella corsetta??
“Più sudi più profumi” mi sembra un claim “esagerato” di cui difficilmente si può sostenere la veridicità.
Negli spot che ho visto il claim è “PIÚ SUDI, PIÚ SAI DI FRESCO” che sembra la stessa cosa, ma è più sostenibile.
Resta sempre  una promessa esagerata che può essere male interpretata dal consumatore portato giustamente a diffidare.
Dietro ad INFASIL c’è un grande gruppo industriale e la campagna è evidentemente affidata a mani molto abili.
Il filmato è perfetto ( in termini marketing ) . La bella attrice, Anne Sophie Delahis, rappresenta una ricercatrice di una bellezza realistica , di quelle che effettivamente si potrebbero trovare nei laboratori. I colori bianco e celeste, del marchio saturano il filmato. La promessa, non essere in imbarazzo se sudi, è un buon richiamo per questi prodotti….ricordo ancora i filmati di altre campagne dove in tram o metropolitana la protagonista si vergognava di appendersi ai passamano, per le ascelle sudate e maleodoranti.
L’ingrediente emozionale è criptato dietro ad un anonimo 2C che non evoca nulla nel consumatore.
Ma il pay off ,  più sudi, più sai di fresco, è molto molto aggressivo. Non mi stupisce che abbia sollevato incredulità.

Non afferma che si profuma di più , cosa che sarebbe insostenibile.
Se come sembra le criptiche 2C sono betaciclodestrine , effettivamente la fragranza può venir rilasciata aumentando l’acqua ( sudore ) a contatto .

La tecnologia, relativamente vecchia, prevede che la molecola odorosa sia trattenuta all’interno del cono idrofobo della ciclodestrina e rilasciata quando il “guscio ” esterno idrosolubile viene a contatto con l’acqua.
Da tempo si utilizza questa tecnologia per ritardare il rilascio di attivi farmacologici nel tratto gastro-indestinale, oppure per ridurre la puzza o reattività di sostanze particolarmente efficaci, ma difficili da maneggiare.
La tecnologia di incapsulamento delle fragranze permette di realizzare anche “giochini” divertenti.
Fragranze in tessuti che si liberano solo quando vengono strofinati. Carte che liberano profumo quando vengono strappate.
La scienza profumiera da tempo le ha introdotte per profumi a lento rilascio o profumi a 2 velocità. Nei deodoranti poi la capacità di assorbire odori  e di rilasciare profumi è stata studiata a lungo. Ricordo un primo brevetto della Firmenich fine anni 80.
Non avendo la  lista ingredienti del prodotto Infasil non provo neppure ad immaginare che tecnologia sia stata utilizzata.
Quello che è certo è che se si suda molto dopo aver mangiato aglio e cipolla il deodorante non potrà coprire completamente i nostri odori, ma potrà rilasciare maggiori quantità del profumo incapsulato.
Quanto poi si possa davvero ”sapere di fresco”, dipende da molti altri fattori, oltre alla quantità di sudore.

Rodolfo Baraldini
pubblicato 7 giugno 2014
 

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