mercoledì 3 giugno 2015

Cellulite e pelle a trapunta.

Cellulite e pelle a trapunta.

Cellulite e pelle a trapunta.


La cellulite non è una malattia,
è un business …
che prolifera sulla confusione.


Ma l’argomento questa volta non è il “selling sickness” di cui ho
parlato qui (link).
Anche perché di questi tempi se proprio dovessi parlarne mi sembra più esemplare il caso della “onicomicosi”, che se chiedevi 2 anni fa a qualcuno cosa era, ti guardava storto ed adesso, in genere all’ora dei pasti, in TV te la spiattellano davanti almeno 2 o 3 volte al giorno.
Questa volta vorrei evidenziare come comprendendo cosa c’è sotto al comune inestetismo della pelle a buccia d’arancia si ridimensionano le promesse di chi vende rimedi per eliminarla.
Premetto che non ho mai capito perchè si chiama buccia d’arancia e che a parte alcune arance ammaccate mai ho visto qualcosa nelle arance che mi ricordasse lontanamente la cellulite .
Comunque la trapunta, o materasso o, se volete qualche parolone, le introflessioni cavernose sono belle evidenti e sono la manifestazione più sgradita della cellulite.
Visto che tanti raccontano di poterle eliminare in quattro e quattro otto con il loro prodotto o trattamento, vediamo cosa c’è sotto.
Il nostro grasso, i tessuti adiposi sottocutanei e profondi, non è come il grasso del prosciutto.
Bello compatto, apparentemente omogeneo.
Se fosse come il grasso del prosciutto, bloccherebbe i movimenti, cementerebbe i muscoli, renderebbe rigida la pelle.
Il nostro grasso è organizzato in strati o fascie composte da lobi, gruppi di adipociti, che scorrono, ruotano e scivolano leggermente .
Poi più il tessuto adiposo è superficiale, più contiene acqua e acidi insaturi, più fluidi.
Insomma i tessuti adiposi sono plastici, deformabili e scorrevoli.
La struttura ricorda un multistrato dove lobi, sacche più o meno grandi di adipociti sono trattenuti tra l’epidermide e fasce fibrose sottocutanee, più o meno profonde.
Le fasce di contenimento/scorrimento, composte prevalentemente da collagene sono flessibili, poco elastiche.
Ma per impedire che lo scorrimento tra l’epidermide e le fasce sottostanti sia eccessivo gli strati più esterni sono ancorati con strutture a traliccio, chiamate trabecolari ( da trave in latino ) molto più resistenti. In realtà più che travi possono sembrare setti, piccole pareti che delimitano i lobi adiposi.
Sono loro che come dei tiranti verso il basso creano l’effetto trapunta sulla superficie della pelle.


Quindi l’effetto trapunta si vede perché essendo le strutture trabecolari poco elastiche quando ci alziamo in piedi trattengono tirando verso l’interno la superficie. Così si spiegano i buchetti che compaiono quando cambiamo posizione o pinziamo la pelle.
Ma anche perché i lobi di adipociti sono cresciuti troppo in volume , così si spiegano i buchetti che si vedono praticamente sempre.
Risonanza magnetica. Uomo sovrappeso
senza cellulite
Risonanza magnetica. Donna sovrappeso
con cellulite
Questo è un modello molto semplificato di come potrebbe funzionare la trapunta/cellulite e alcune ricerche scientifiche hanno verificato la faccenda.
A ben vedere è una questione quasi meccanica, di architettura, di come sono costruite queste strutture sottocutanee. Setti più o meno vicini ed elastici, più o meno perpendicolari alla superficie, più o meno fasce di scorrimento parallele alla superficie, lobi adiposi più o meno gonfi; questi ed altri fattori analoghi fanno la differenza tra chi ha i buchetti sulla pelle e chi no.

Mi viene molto difficile credere che una qualche sostanza applicata sulla superficie della pelle possa ristrutturarla così profondamente.

Nessuna sostanza applicata topicamente penso possa modificare in poco tempo la architettura dei setti fibrosi e delle fasce responsabili della trapunta.

Rodolfo Baraldini

Pubblicato 30 maggio 2015

Articoli correlati:
LA CELLULITE NON E’ UNA MALATTIA
La BUFALA dei cosmetici Anti-Cellulite
PROVVEDIMENTI CONTRO Nivea ed i suoi “3 cm in meno”

 

Nessun commento:

Posta un commento