MYTH-BUSTER: siero di vipera
La pubblicità del cosmetico sembra sempre più: una barzelletta di cui bisogna spiegare il significato. Di solito il sottile umorismo dei markettari cosmetici non viene sufficientemente compreso dal grande pubblico.
SNAKE OIL SELLER ( venditore di olio di serpente ) , nella cultura e gergo americano è sinonimo di : CIARLATANO.
La storia è curiosa, un po’ lunga, ma, sintetizzando, si rifà alle vicende di un cow boys che si mise a vendere rimedi miracolosi dicendo che erano olio di serpente.
Cavalcando la moda degli attivi Botox-simili qualche markettaro ha concepito un ingrediente che applicato topicamente vanterebbe effetti simili alle iniezioni di botulino, “derivato” da una tossina contenuta nella vipera del tempio (Tropidolaemus Wagleri, una vipera della sottofamiglia dei crotali, abbastanza comune nell’area indocinese).
L’argomento dei cosmetici cosidetti botox-simili è già stato discusso qui, arrivando alla conclusione che o sono una bufala, o non dovrebbero essere commercializzati come cosmetici…. tutt’al più come insetticidi :) .
LA BUFALA DEI COSMETICI BOTOX-SIMILI
Ma il mito dei cosmetici al “Siero di Vipera” merita qualche approfondimento.
1° L’ingrediente utilizzato (SYN-AKE™) non è affatto siero o veleno di vipera, le uniche vipere che possono aver visto all’interno del laboratorio dove viene prodotto questo ingrediente, se mai ne hanno vista una, potrebbero essere sedute nel consiglio di amministrazione e vestono Prada.
Il peptide utilizzato nei cosmetici è un peptide sintetico composto da 3 aminoacidi (Ala-Pro-Dab) contro la molto più complessa molecola della tossina Waglerin-1 composta da 22 aminoacidi(Gly-Gly-Lys-Pro-Asp-Leu-Arg-Pro-Cys-His-Pro-Pro-Cys-His-Tyr-Ile-Pro-Arg-Pro-Lys-Pro-Arg) .Si deve notare che la sequenza e, escludendo la prolina , gli aminoacidi che compongono l’attivo cosmetico non compaiono proprio nella tossina e ogni riferimento alla somiglianza chimica o al fatto che l’attivo cosmetico sia in qualche modo” derivato” dalla tossina sembra proprio “derivato” solo dalla illimitata fantasia dei markettari.
Concludendo: non esistono proprio “CREME AL VELENO DI VIPERA”.
L’attivo cosmetico e la tossina della vipera sono poi sostanze completamente diverse e la documentata efficacia della Waglerin-1 , non sostiene nè giustifica in alcun modo la presunta e vantata efficacia dell’attivo cosmetico.
J Pharmacol Exp Ther. 1999 Apr;289(1):543-50.
Waglerin-1 selectively blocks the epsilon form of the muscle nicotinic acetylcholine receptor.
McArdle JJ, Lentz TL, Witzemann V, Schwarz H, Weinstein SA, Schmidt JJ.
Department of Pharmacology and Physiology, New Jersey Medical School, Newark, USA.
2° La storia marketing da raccontare, fa chiaramente riferimento al veleno delle vipere, ma con una accortezza e finezza tipica di chi sa come si fa comunicazione per vendere , il termine usato comunemente è SIERO, per stemperare la negatività tossicologica del termine VELENO.
3° Una curiosità : nel primo e più famoso caso di ciarlataneria con olio di serpente , Clark Stanley’s Snake Oil Liniment, la formula che venne rivelata durante il processo ricorda terribilmente certi attuali oli cosmetici: paraffina, capsico, canfora….
presentazione dell’attivo SYN-AKE
sentenza del 1916 per l’olio di serpente venduto “ingannevolmente” (misbranded)
Rodolfo Baraldini
pubblicato 2 settembre 2012
SNAKE OIL SELLER ( venditore di olio di serpente ) , nella cultura e gergo americano è sinonimo di : CIARLATANO.
La storia è curiosa, un po’ lunga, ma, sintetizzando, si rifà alle vicende di un cow boys che si mise a vendere rimedi miracolosi dicendo che erano olio di serpente.
Cavalcando la moda degli attivi Botox-simili qualche markettaro ha concepito un ingrediente che applicato topicamente vanterebbe effetti simili alle iniezioni di botulino, “derivato” da una tossina contenuta nella vipera del tempio (Tropidolaemus Wagleri, una vipera della sottofamiglia dei crotali, abbastanza comune nell’area indocinese).
L’argomento dei cosmetici cosidetti botox-simili è già stato discusso qui, arrivando alla conclusione che o sono una bufala, o non dovrebbero essere commercializzati come cosmetici…. tutt’al più come insetticidi :) .
LA BUFALA DEI COSMETICI BOTOX-SIMILI
Ma il mito dei cosmetici al “Siero di Vipera” merita qualche approfondimento.
1° L’ingrediente utilizzato (SYN-AKE™) non è affatto siero o veleno di vipera, le uniche vipere che possono aver visto all’interno del laboratorio dove viene prodotto questo ingrediente, se mai ne hanno vista una, potrebbero essere sedute nel consiglio di amministrazione e vestono Prada.
Il peptide utilizzato nei cosmetici è un peptide sintetico composto da 3 aminoacidi (Ala-Pro-Dab) contro la molto più complessa molecola della tossina Waglerin-1 composta da 22 aminoacidi(Gly-Gly-Lys-Pro-Asp-Leu-Arg-Pro-Cys-His-Pro-Pro-Cys-His-Tyr-Ile-Pro-Arg-Pro-Lys-Pro-Arg) .Si deve notare che la sequenza e, escludendo la prolina , gli aminoacidi che compongono l’attivo cosmetico non compaiono proprio nella tossina e ogni riferimento alla somiglianza chimica o al fatto che l’attivo cosmetico sia in qualche modo” derivato” dalla tossina sembra proprio “derivato” solo dalla illimitata fantasia dei markettari.
Concludendo: non esistono proprio “CREME AL VELENO DI VIPERA”.
L’attivo cosmetico e la tossina della vipera sono poi sostanze completamente diverse e la documentata efficacia della Waglerin-1 , non sostiene nè giustifica in alcun modo la presunta e vantata efficacia dell’attivo cosmetico.
J Pharmacol Exp Ther. 1999 Apr;289(1):543-50.
Waglerin-1 selectively blocks the epsilon form of the muscle nicotinic acetylcholine receptor.
McArdle JJ, Lentz TL, Witzemann V, Schwarz H, Weinstein SA, Schmidt JJ.
Department of Pharmacology and Physiology, New Jersey Medical School, Newark, USA.
2° La storia marketing da raccontare, fa chiaramente riferimento al veleno delle vipere, ma con una accortezza e finezza tipica di chi sa come si fa comunicazione per vendere , il termine usato comunemente è SIERO, per stemperare la negatività tossicologica del termine VELENO.
3° Una curiosità : nel primo e più famoso caso di ciarlataneria con olio di serpente , Clark Stanley’s Snake Oil Liniment, la formula che venne rivelata durante il processo ricorda terribilmente certi attuali oli cosmetici: paraffina, capsico, canfora….
presentazione dell’attivo SYN-AKE
sentenza del 1916 per l’olio di serpente venduto “ingannevolmente” (misbranded)
Rodolfo Baraldini
pubblicato 2 settembre 2012
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