giovedì 6 agosto 2015

LO STANDARD EUROPEO PER LA CERTIFICAZIONE “NATURALE” DEI COSMETICI: non esiste !

LO STANDARD EUROPEO PER LA CERTIFICAZIONE “NATURALE” DEI COSMETICI: non esiste !

LO STANDARD EUROPEO PER LA CERTIFICAZIONE “NATURALE” DEI COSMETICI: non esiste !

LA BUFALA “NATURALE”
Da anni ormai il mercato cosmetico vede una continua crescita della richiesta di prodotti cosiddetti ” naturali ” o “biologici”.
Il termine americano con cui si definisce tutta l’area del biologico, come viene inteso in europa: cioè agricoltura senza pesticidi ecc. ecc. è ORGANIC.
Nell’ambito di una tipica operazione marketing , chiamata dagli esperti del settore “greenwashing”, per vendere di più, tante marche e prodotti si sono “convertiti” al naturale o all’organic, dichiarando apertamente che queste erano specifiche qualità del loro cosmetico .
Peccato che nessuno sappia di preciso cosa significa essere “naturale” quando si parla di un prodotto o ingrediente cosmetico.
Il primo più evidente paradosso è che questi prodotti “naturali” ad esempio vantano spesso di non contenere paraffina o derivati del petrolio. QUESTO E’ UN ASSURDO (UN NONSENSE ESEMPLARE) infatti non c’è nulla di più naturale del petrolio, che non è altro che “fossile vegetale” che l’uomo si è ritrovato in natura , scavando qualche buca nel terreno.
In realtà il mercato confonde apertamente in questo caso il concetto di “naturale” con il concetto di “GREEN”, quindi ecologico, sensibile alle problematiche dell’ambiente. Ed in effetti il petrolio ed i suoi derivati, sono chiaramente “naturali” ma non possono essere considerati una risorsa rinnovabile.
D’altra parte non esiste una norma armonizzata e chiara che definisca cosa è “naturale” nell’ambito cosmetico, per questo è diventato normale che si autodefiniscano ed autocelebrino come “naturali” dei cosmetici che semplicemente non contengono paraffine o petrolati al loro interno.
Nella confusione generale, da tempo sono nate attività, a volte di natura privata ed a fini di lucro, per la “CERTIFICAZIONE”, di cosa era “naturale” o ” organic” e di cosa invece non lo era.
L’evoluzione storica di queste attività è stata costellata di disciplinari e prontuari caratterizzati agli inizi dalla superficialità ed incongruenza di alcune delle specifiche che venivano redatte. Visto che tutta la cosmesi pecca spesso di ascientificità se non illogicità dei suoi assunti, non deve stupire che i disciplinari di certificazione organic e naturale siano stati , almeno nelle prime formulazioni, costellati di nonsense.
Nel tempo, l’esperienza, ma anche il giro d’affari sono cresciuti enormemente ed oggi alcuni disciplinari non presentano grossolane incongruenze e possono essere considerati un punto di partenza per definire correttamente cosa è naturale o organic nel cosmetico e cosa non lo è.
Peccato che questo approccio privatistico, non consente di definire uno standard armonizzato, cioè certo e uguale per tutti.
Al contrario non mancano enti e marche che si vantano di applicare uno standard di certificazione europeo del cosmetico.
Questa pratica è stata giudicata, fuorviante ed scorretta ai danni del consumatore da parte della commissione europea, che è stata obbligata a redigere una nota a chiarimento.
AD OGGI NON ESISTE UNO STANDARD EUROPEO DI CERTIFICAZIONE DEL COSMETICO NATURALE O ORGANIC


Rodolfo Baraldini

Pubblicato il 22 marzo 2012
   

 

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