mercoledì 26 agosto 2015

MYTH-BUSTER: I Sali del Mar Morto

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        MYTH-BUSTER: I Sali del Mar Morto


Una ventina di anni fa i sali del Mar Morto andavano alla grande. Era uno degli ingredienti TOTEM di maggior successo.
Se ne importava grandi quantità e intere linee cosmetiche si vantavano di contenerli.
I principali fornitori erano israeliani.
Mi venne qualche dubbio quando mi raccontarono con convinta fermezza che, visto il Mar Morto bagna sia Israele che la Giordania, solo i sali israeliani erano “buoni” ed efficaci.

In realtà si tratta di sali minerali molto comuni , anche se effettivamente le saline del Mar Morto producono sali chimicamente diversi dal sale marino comune.
Major ions of Dead Sea water
IonConcentration (mg/L)
Chloride and Bromide230,400
Magnesium45,900
Sodium36,600
Calcium17,600
Potassium7800


Che cosmetologicamente l’apporto di sali alla pelle , partendo dal comune cloruro di sodio, sia particolarmente rilevante e benefico è tutto da dimostrare.
Da secoli si vantano gli effetti benefici di acque saline di diversa composizione , ma il marketing del cosmetico, così come quello del termalismo non ha mai spiegato perchè il luogo di estrazione dovrebbe rendere migliore o più efficace un’acqua salina anzichè un’altra.
Per il business turistico-termale è fondamentale promuovere una località più che la qualità intrinsica dell’acqua e la sua composizione.
Per l’efficacia cosmetica invece il luogo di estrazione è irrilevante se la composizione chimica è la stessa.
Nessuno può spiegare perchè un acqua con quella composizione salina ,  realizzata in laboratorio o estratta da qualche altra parte , dovrebbe essere meno efficace e la storia che i sali del mar morto israeliani sono “buoni”, mentre quelli giordani non lo sono, è evidentemente una sciocchezza.
Il cloruro di magnesio è cloruro di magnesio dovunque venga prodotto.
Ma il cosmetico è molto più vendibile se vanta la presenza di sali estratti da luoghi esotici piuttosto che un sale con un generico nome chimico.
Per questo, dopo la moda dei sali del Mar Morto adesso si parla di sali Himalayani, di Haliti “miracolose” ( l’halite è sempre formata da sale marino, soprattutto cloruro di sodio , solo che è estratta in miniera ed è nota come salgemma , ma il nome Halite fa vendere di più che il nome ” sale da cucina” o “cloruro di sodio”).
Nel passare degli anni, le foto dallo spazio dimostrano che l’estensione delle saline in territorio Giordano è enormemente cresciuta. Evidentemente i sali del Mar Morto ” buoni” in questi ultimi 15 anni , non sono più solo quelli israeliani.
Finchè il valore del cosmetico sarà identificato con quello dei suoi ingredienti totem saremo obbligati a vivere una serie di mode, dove la pubblicità del cosmetico evidenzierà questo o quel ingrediente emozionale .
Il problema è che gli ingredienti efficaci ( in termini di vendibilità ) sono pochi, molto pochi. Per questo ogni 10-15 anni, possono tornare di moda alcuni ingredienti che per un certo periodo hanno fatto furore per poi quasi scomparire.
Tornando alla domanda iniziale: se fanno bene, perchè il mare è Morto ?
non si può non ricordare che ogni riferimento alla pericolosità o ai benefici di un qualche ingrediente cosmetico deve considerare il dosaggio e l’esposizione.
E’ la dose che fa il veleno o il rimedio .
La qualità ed i potenziali benefici di un ingrediente cosmetico  di cui non si conosce la dose sono irrilevanti per valutare la qualità finale di un cosmetico .

Rodolfo Baraldini
Pubblicato il: 14 novembre 2012

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