Che formulazioni fanno penetrare meglio gli attivi?
2ª parte: i permeabilizzanti cutanei
A grande richiesta nel sondaggio e su gentile sollecitazione di alcune amiche formulatrici proverei ad approfondire l’argomento dei permeabilizzatori cutanei, cioè dei sistemi con cui si cerca di aumentare la permeabilità cutanea in modo da agevolare la penetrazione degli attivi cosmetici. | - Non solo le dimensioni contano - Il mezzo e l’osmosi polare - Permeabilizzatori - Efficacia - Irritazioni e tossicità - Conclusione |
Gli studi sulla fisiologia e metabolismo della pelle sono stati raffinati e quelli sul “drug delivery” transcutaneo si sono moltiplicati.
Non solo le dimensioni contano | ↑ |
Il mezzo e l’osmosi polare | ↑ |
Questo mezzo, funziona come un veicolo che accelera o rallenta il trasporto della sostanza attraverso lo strato corneo.
I veicoli più comuni cioè tra i polari, l’acqua, e tra i non polari, un olio, tendono ad accelerare la penetrazione dell’attivo più con forze repulsive che attrattive. In sostanza, semplificando molto, con quella che ho battezzato osmosi polare un veicolo idro spinge di più un attivo lipo mentre uno lipo spinge di più un attivo idro. Argomento a cui ho accennato in :” Che formulazioni fanno penetrare meglio gli attivi?“.
Questo spiega come alcuni mezzi in cui sono dissolti in realtà ritardino la penetrazione di alcuni attivi.
In pratica i meccanismi per cui si modificherebbe la permeabilità della cute sono vari e diversi. Un particolare sistema per aumentare la penetrazione di una sostanza può non funzionare o funzionare molto meno con un’altra sostanza.
I permeanti, permeatori e permeabilizzatori | ↑ |
Sia l’acqua che l’olio sono solventi e teoricamente agiscono permeando la barriera cutanea. La semplice idratazione cutanea, agevola la penetrazione di varie sostanze anche se aumenta lo spessore dello strato corneo. Prolungando a molte ore l’esposizione dello strato corneo all’acqua si induce la desquamazione e la disorganizzazione dei lipidi cutanei.
Ma per aumentare la penetrazione degli attivi cosmetici si può agire con solventi che, in tempi brevi, compromettono l’integrità della barriera. Tra i tanti meccanismi ipotizzati per spiegare la maggiore penetrazione transcutanea quello con maggior consenso vede nei permeabilizzatori sostanze o miscele in grado di fluidificare i lipidi cutanei. In pratica il permeabilizzatore interferirebbe con le strutture lipidiche della cute disorganizzandole e/o interponendosi.
A questo effetto arriverebbero facilmente solventi, cosolventi, tensioattivi e idrotropi.
Più rapidamente il veicolo ha la capacità di diffondersi e fluidificare i lipidi cutanei, meno lo strato corneo si opporrà alla diffusione di eventuali attivi contenuti nel cosmetico.
La capacità dei sistemi permeabilizzatori di aumentare penetrazione ed assorbimento di quanto applicato sulla superficie dipende dalle caratteristiche chimico-fisiche della sostanza che si vuole far penetrare e dalla sua interazione con il veicolo, anche se i solventi più “potenti” aumentano la penetrazione sia di sostanze lipofile che idrofile. Un veicolo dove si dissolve facilmente sia l’attivo che i lipidi cutanei può aumentare notevolmente la diffusività di una sostanza attraverso lo strato corneo. Il sistema permeabilizzatore in realtà è normalmente relativamente complesso, dove l’azione di specifici permeabilizzatori dipende dalla concentrazioni in un mezzo e dalle sinergie con altri solventi e permeabilizzatori.
I permeabilizzatori più studiati sono:
Efficacia | ↑ |
L’efficacia si misura normalmente considerando il rapporto tra il flusso di penetrazione dell’attivo con e senza sistema permeabilizzante .
Si può calcolare e misurare anche il coefficiente di diffusività o altri parametri dal nome e significato complicato. In realtà quasi tutti gli studi non forniscono dati in vivo ed i modelli utilizzati matematici, animali, ex-vivo ecc. forniscono valori da considerare come solo indicativi.
Un lavoraccio per farmacologi e tossicologi.
Con una efficienza che può andare da 2 a 100, la media calcolata sugli aumenti di flusso registrati è dell’ordine di 10, con valori simili alle prestazioni dei sistemi permeabilizzatori fisici ( ionoforesi, sonoforesi, elettroporazione ecc. ).
Irritazioni e tossicologia | ↑ |
Mentre alcune sostanze, come il dimetil sulfossido ed il metanolo, sono espressamente proibite dal regolamento, altri permeabilizzanti cutanei hanno un forte potenziale irritante, che va oltre alla capacità di perturbare la barriera cutanea.
Anche gli attivi, la cui sicurezza viene normalmente valutata riferendosi al margine di sicurezza, cioè al rapporto tra NOAEL ed dose di esposizione sistemica, aumentando notevolmente la penetrazione e quindi l’esposizione possono diventare problematici. Il più delle volte chi valuta la sicurezza del cosmetico, a fronte della difficoltà nello stimare la penetrazione dell’ingrediente assume come valore precauzionale che penetri il 100% di quanto applicato.
Non ultimo problema di sicurezza dei sistemi permeabilizzanti il fatto che questi potrebbero indebolire la barriera cutanea che poi dopo la loro applicazione non farebbe più bene il suo lavoro.
In pratica esiste un rischio di difficile valutazione sul fatto che una barriera cutanea compromessa per molte ore dopo l’applicazione di permeabilizzatori cutanei venga poi esposta a potenti tossine, che in questo caso non verrebbero adeguatamente “respinte” dalla pelle.
Conclusione | ↑ |
L’aumentata penetrazione può avere anche finalità estetiche, come nel caso della maggior durata e intensità della colorazione prodotta dagli autoabbronzanti, es. dehydroacetone.
Nella misura in cui i permeabilizzanti cutanei aumentano penetrazione ed assorbimento aumentano le problematiche relative alla tossicità ed al potenziale irritativo degli attivi cosmetici come dei veicoli in cui sono formulati.
Nella misura in cui i permeabilizzanti cutanei fluidificano e disorganizzano i lipidi epidermici aumentano i rischi derivanti da una barriera cutanea compromessa.
Al formulatore compete trovare un equilibrio tra i vantaggi di una aumentata penetrazione ed i rischi conseguenti.
Rodolfo Baraldini
Riferimenti:
Occupational exposure limit di varie sostanze calcolato dal flusso e dal coefficiente di permeabilità
Enhancement of transdermal drug delivery via synergistic action of chemicals
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Percutaneous Absorption Drugs–Cosmetics–Mechanisms–Methodology (9Mb)
Dermal Absorption and Toxicity Assessment (20Mb)
DERMAL ABSORPTION MODELS IN TOXICOLOGY AND PHARMACOLOGY (3Mb)
Percutaneous Penetration Enhancers Chemical Methods in Penetration (15Mb)
Skin permeability (23Mb)
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