Cosmetico in Farmacia: Dermocosmetico.
Ciao Rodolfo,
pensavo una cosa: quali sono i requisiti che un prodotto o un marchio deve avere per essere venduto in farmacia e non in un supermercato oppure in profumeria?! É corretto affidarci piu volentieri ad un prodotto di farmacia che di uno di alto costo di profumeria?!
Personalmente tendo a preferire i prodotti comprati in farmacia ma non so bene perché, forse l’abitudine della cura della pelle grassa con imperfezioni (la roche posay, Esthèr, Avéne) Però conosco molte persone che si trovano bene con marchi di profumeria tipo Clinique, Clarins per esempio…
La farmacia è un canale vendita del cosmetico e qualità e sicurezza del cosmetico non dipendono dal canale di vendita. Un canale vendita può caratterizzare consumatori omogenei per bisogni, aspettative e comportamenti d’acquisto.
Così nel mercato si può formare un segmento focalizzato su un canale di vendita.
Non esiste un prodotto intermedio tra il cosmetico ed il farmaco , i cosmeceutici non sono una categoria speciale di prodotti cosmetici e i cosmetici venduti nel canale farmacia non sono normati in modo diverso da tutti gli altri cosmetici.
In Italia, ma anche in altri paesi europei, sta prendendo piede la definizione di DERMOCOSMETICO. La classificazione è solo commerciale, non ha riscontri legali o normativi, ma le principali industrie che vendono in questo canale hanno cominciato a darsi alcuni indirizzi formulativi.
In sostanza il canale distributivo segmenta il prodotto, in quanto l’utilizzatore del cosmetico cerca nella farmacia specifiche sicurezze o risposte a problematiche salutistiche che può non trovare in altri cosmetici.
Anche se è solo una caratterizzazione commerciale arbitrariamente decisa dal produttore o dal distributore, il dermocosmetico può essere formulato con una maggiore attenzione a problemi di reattività cutanea e anche se i cosmetici non possono vantare intenti terapeutici possono coadiuvare terapie dermatologiche e venir prescritti/consigliati da medici o dermatologi.
Questo non significa che in farmacia non si possano trovare cosmetici sostanzialmente uguali a quelli che si trovano in altri punti vendita. La vendita in camice del farmacista o del cosmetista ( l’addetto alla vendita del cosmetico può anche non essere laureato in farmacia ) ha anche la forza della vendita professionale, come il cosmetico capelli venduto dal parrucchiere o quello skin-care venduto dall’estetista.
Il consumatore può trovare competenze e conoscenze molto più approfondite ed un vissuto, anche apparente, di esperienza applicativa. La consulenza che può ricevere il consumatore è qualificante e nella vendita in farmacia per lo sforzo congiunto delle imprese e dei farmacisti spesso viene fornita una consulenza più accurata che in altri canali.
Storicamente, il farmacista detiene un sapere forte, che tocca una delle sfere valoriali più importanti per l’essere umano: la salute. Per questo, la farmacia e la vendita in camice si trova in una posizione di vantaggio . Inoltre e questo per le aziende cosmetiche è un fattore rilevante, il farmacista è normalmente finanziariamente affidabile e quando assume un ruolo imprenditoriale diventa un interlocutore privilegiato come intermediatore commerciale del cosmetico.
Questo spiegherebbe la crescita anche dei siti di e-commerce nel canale farmacia.
In Cosmetic Italia, ex Unipro, il gruppo delle aziende che distribuiscono attraverso questo canale è uno dei più attivi nel produrre materiale per la formazione alla vendita nel interagire con l’intermediazione.
In Italia la quota di cosmetico venduta in “farmacia” è relativamente alta, rappresenta oltre il 18% di tutto il cosmetico venduto .
I punti vendita che gestiscono la vendita del cosmetico con la presenza di un farmacista sono tanti e non solo farmacie:
La media delle vendite del cosmetico in farmacia , negli ultimi anni tra i 75.000 ed i 100.000 € l’anno, n0n devono far pensare che il corner Farmacia della grande distribuzione con i suoi quasi 500.000 € di fatturato cosmetico sia molto più “efficiente”.
Non poche farmacie che hanno adottato il lay-out drugstore, con aree di libera vendita superiori ai 60 m2 , ed in Italia sono oltre 1400 hanno vendite del cosmetico dell’ordine di grandezza dei corner farmaceutici della grande distribuzione.
Elaborazioni e dati a cura di New Line Ricerche di Mercato i dati riportati si riferiscono alle vendite rilevate su un campione di 4.500 farmacie, statisticamente rappresentativo del mercato italiano.
Evoluzione dei consumi nel canale Farmacia, valori reali al netto dell’inflazione.
Elaborazioni e dati a cura di Centro Studi Cosmetic Italia
La distribuzione delle tipologie di cosmetico nel canale farmacia è diversa rispetto a quella di altri canali.
Non solo è più alta la quota di prodotti viso e corpo, ma al loro interno, alcune categorie minori: come i prodotti per pelli impure, acneiche, ed i prodotti per pelli sensibili, reattive raggiungono valori molto superiori a quelli di altri canali.
Tra i solari ,quelli pù venduti in farmacia hanno protezione 50+.
È inoltre più alta la quota di prodotti con claim relativi al rischio allergico, formulati con meno profumi o potenziali allergeni.
Concludendo:
il cosmetico venduto nel cosiddetto canale farmacia, cioè dove è presente un farmacista, non è più sicuro o performante ma in effetti il canale può fornire al consumatore una consulenza più qualificata.
Il termine dermocosmetico comporta una definizione arbitraria delle specifiche del prodotto e può essere liberamente adottato dalle aziende .
Le aziende specializzate nel vendita attraverso il canale farmacia possono, ma non sempre lo fanno, caratterizzare i cosmetici per meglio rispondere a problematiche dermatologiche ma non è detto che queste caratteristiche non si possano trovare in cosmetici venduti attraverso altri canali.
Rodolfo Baraldini
Pubblicato 11 novembre 2014
Riferimenti:
Cosmeticaitalia: Panoramica delle aziende del canale farmacia.pdf
Puntoeffe Cosmesi un punto di forza
Puntoeffe: Io punto sulla dermocosmesi
pensavo una cosa: quali sono i requisiti che un prodotto o un marchio deve avere per essere venduto in farmacia e non in un supermercato oppure in profumeria?! É corretto affidarci piu volentieri ad un prodotto di farmacia che di uno di alto costo di profumeria?!
Personalmente tendo a preferire i prodotti comprati in farmacia ma non so bene perché, forse l’abitudine della cura della pelle grassa con imperfezioni (la roche posay, Esthèr, Avéne) Però conosco molte persone che si trovano bene con marchi di profumeria tipo Clinique, Clarins per esempio…
La farmacia è un canale vendita del cosmetico e qualità e sicurezza del cosmetico non dipendono dal canale di vendita. Un canale vendita può caratterizzare consumatori omogenei per bisogni, aspettative e comportamenti d’acquisto.
Così nel mercato si può formare un segmento focalizzato su un canale di vendita.
Non esiste un prodotto intermedio tra il cosmetico ed il farmaco , i cosmeceutici non sono una categoria speciale di prodotti cosmetici e i cosmetici venduti nel canale farmacia non sono normati in modo diverso da tutti gli altri cosmetici.
In Italia, ma anche in altri paesi europei, sta prendendo piede la definizione di DERMOCOSMETICO. La classificazione è solo commerciale, non ha riscontri legali o normativi, ma le principali industrie che vendono in questo canale hanno cominciato a darsi alcuni indirizzi formulativi.
In sostanza il canale distributivo segmenta il prodotto, in quanto l’utilizzatore del cosmetico cerca nella farmacia specifiche sicurezze o risposte a problematiche salutistiche che può non trovare in altri cosmetici.
Anche se è solo una caratterizzazione commerciale arbitrariamente decisa dal produttore o dal distributore, il dermocosmetico può essere formulato con una maggiore attenzione a problemi di reattività cutanea e anche se i cosmetici non possono vantare intenti terapeutici possono coadiuvare terapie dermatologiche e venir prescritti/consigliati da medici o dermatologi.
Questo non significa che in farmacia non si possano trovare cosmetici sostanzialmente uguali a quelli che si trovano in altri punti vendita. La vendita in camice del farmacista o del cosmetista ( l’addetto alla vendita del cosmetico può anche non essere laureato in farmacia ) ha anche la forza della vendita professionale, come il cosmetico capelli venduto dal parrucchiere o quello skin-care venduto dall’estetista.
Il consumatore può trovare competenze e conoscenze molto più approfondite ed un vissuto, anche apparente, di esperienza applicativa. La consulenza che può ricevere il consumatore è qualificante e nella vendita in farmacia per lo sforzo congiunto delle imprese e dei farmacisti spesso viene fornita una consulenza più accurata che in altri canali.Storicamente, il farmacista detiene un sapere forte, che tocca una delle sfere valoriali più importanti per l’essere umano: la salute. Per questo, la farmacia e la vendita in camice si trova in una posizione di vantaggio . Inoltre e questo per le aziende cosmetiche è un fattore rilevante, il farmacista è normalmente finanziariamente affidabile e quando assume un ruolo imprenditoriale diventa un interlocutore privilegiato come intermediatore commerciale del cosmetico.
Questo spiegherebbe la crescita anche dei siti di e-commerce nel canale farmacia.
In Cosmetic Italia, ex Unipro, il gruppo delle aziende che distribuiscono attraverso questo canale è uno dei più attivi nel produrre materiale per la formazione alla vendita nel interagire con l’intermediazione.
In Italia la quota di cosmetico venduta in “farmacia” è relativamente alta, rappresenta oltre il 18% di tutto il cosmetico venduto .
I punti vendita che gestiscono la vendita del cosmetico con la presenza di un farmacista sono tanti e non solo farmacie:
La media delle vendite del cosmetico in farmacia , negli ultimi anni tra i 75.000 ed i 100.000 € l’anno, n0n devono far pensare che il corner Farmacia della grande distribuzione con i suoi quasi 500.000 € di fatturato cosmetico sia molto più “efficiente”.
Non poche farmacie che hanno adottato il lay-out drugstore, con aree di libera vendita superiori ai 60 m2 , ed in Italia sono oltre 1400 hanno vendite del cosmetico dell’ordine di grandezza dei corner farmaceutici della grande distribuzione.
Elaborazioni e dati a cura di New Line Ricerche di Mercato i dati riportati si riferiscono alle vendite rilevate su un campione di 4.500 farmacie, statisticamente rappresentativo del mercato italiano.
Evoluzione dei consumi nel canale Farmacia, valori reali al netto dell’inflazione.
Elaborazioni e dati a cura di Centro Studi Cosmetic Italia
La distribuzione delle tipologie di cosmetico nel canale farmacia è diversa rispetto a quella di altri canali.
Non solo è più alta la quota di prodotti viso e corpo, ma al loro interno, alcune categorie minori: come i prodotti per pelli impure, acneiche, ed i prodotti per pelli sensibili, reattive raggiungono valori molto superiori a quelli di altri canali.
Tra i solari ,quelli pù venduti in farmacia hanno protezione 50+.
È inoltre più alta la quota di prodotti con claim relativi al rischio allergico, formulati con meno profumi o potenziali allergeni.
Concludendo:
il cosmetico venduto nel cosiddetto canale farmacia, cioè dove è presente un farmacista, non è più sicuro o performante ma in effetti il canale può fornire al consumatore una consulenza più qualificata.
Il termine dermocosmetico comporta una definizione arbitraria delle specifiche del prodotto e può essere liberamente adottato dalle aziende .
Le aziende specializzate nel vendita attraverso il canale farmacia possono, ma non sempre lo fanno, caratterizzare i cosmetici per meglio rispondere a problematiche dermatologiche ma non è detto che queste caratteristiche non si possano trovare in cosmetici venduti attraverso altri canali.
Rodolfo Baraldini
Pubblicato 11 novembre 2014
Riferimenti:
Cosmeticaitalia: Panoramica delle aziende del canale farmacia.pdf
Puntoeffe Cosmesi un punto di forza
Puntoeffe: Io punto sulla dermocosmesi
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