domenica 7 dicembre 2014

Petizione perchè la LAV, con tutti quei soldi, finanzi la ricerca di test alternativi.

Ho più volte espresso le mie perplessità sulle campagne sui test animali nel cosmetico e su come venga sfruttata la sostanziale disinformazione generalizzata sulla faccenda al solo fine di vendere qualche cosmetico in più.
Condivido al 100% l’approccio delle 3R definito dalla comunità scientifica e dalle associazioni animaliste .
Esiste una sostanziale evidenza e logica sul fatto che i test su animali possono essere definitivamente eliminati quando si possono utilizzare test alternativi.

Per questo la ricerca per metodi alternativi è la vera soluzione del problema.

Chiacchiere, proteste, manifestazioni non  possono impedire che una qualche cavia venga sacrificata per qualche test ritenuto indispensabile per la salute umana o ambientale; al contrario ogni volta che si scopre un test alternativo efficace e valido di fatto si rimuove a monte la necessità di test su animali .
Tra l’altro la scoperta di test alternativi risolverebbe anche l’ambigua distinzione che oggi viene fatta tra test per ingredienti  o prodotti cosmetici e test per altri settori merceologici o per problematiche ambientali.
Oggi è molto facile per una azienda chimica rispettare il bando sui test per finalità cosmetiche, basta dichiarare che il test è fatto per altre finalità.
Il profilo tossicologico del succo d’Aloe può essere ricavato sia per un suo potenziale utilizzo cosmetico sia per un suo utilizzo alimentare.
Quando si scopre un test alternativo valido , questo è fruibile per la cosmesi, ma anche per tutti gli altri utilizzi.
Per questo personalmente ho sempre pensato che chi voleva davvero risolvere il problema dei test su animali doveva focalizzarsi sulla ricerca dei test alternativi.

Mi ha indignato la lettura del bilancio 2013 della LAV.

Infatti mi aspettavo che una ONLUS che nel nome e nello statuto si oppone ai test su animali contribuisse alla ricerca e sviluppo di test alternativi.
Al contrario vedo una ONLUS , cioè un ente non a fini di lucro, fiscalmente agevolato dallo stato, che accumula ingenti somme di denaro e che non le destina alla ricerca per i test alternativi.
Dal Bilancio LAV   emerge che le entrate del 2013 sono state:
ENTRATE
1) Entrate da supporto generale sede nazionale€ 5.598.782
Quote (iscrizioni e rinnovi)  e contributi da associati€ 929.523
Donazioni, liberalità e lasciti€ 3.439.789
Altre entrate diverse (5xmille, altri proventi,…)€  1.229.470
2)Entrate e proventi da attività tipiche (contributi)€ 331.535
3) Entrate da attività da campagne istituz.li€ 694.920
4) Proventi finanziari e patrimoniali€ 21.233
5) Proventi straordinari€ 161.824
B) IMMOBILIZZAZIONI
I -Immobilizzazioni immateriali€ 21.231
II – Immobilizzazioni materiali€ 3.405.694
Totale terreni e fabbricati€ 3.287.505
Totale mobili e arredi€ 75.938
Totale macchine ufficio€ 12.888
Totale altri beni€ 29.363
III – Immobilizzazioni finanziarie€ 6.281
C) ATTIVO CIRCOLANTE€ 4.785.218
I – Rimanenze€ 858
II – Crediti€ 99.233
III -Attività finanz. che non costituiscono immob.€ 345.400
IV – Disponibilità liquide€ 4.339.727
USCITE
1) Costi da supporto generale sede naz.le€ 1.559.476
Materie prime, sussid., di consumo e merci€ 6.138
Spese per servizi e varie€ 584.459
Godimento beni di terzi€ 31.677
Personale, assimilati e occasionali€ 564.684
Ammortamenti attività istituzionale€ 159.338
Oneri diversi di gestione€ 213.180
2) Costi ed oneri da attività tipiche€ 412.072
3) Costi da attività da campagne istituzionali€ 1.285.350
4) Oneri finanziari e patrimoniali€ 51.916
5) Oneri straordinari€ 12.245
Tra le entrate non si ricava a quanto ammontano i proventi dalle certificazioni delle aziende cosmetiche.

Dal bilancio emerge un risultato, quello che nelle aziende viene chiamato UTILE, di € 3.429.872 .
L’industria cosmetica italiana è composta da oltre 900 aziende medio piccole di cui oltre il 95% hanno entrate annue inferiori a quelle della LAV , inoltre anche tra i grandi gruppi italiani della cosmesi pochissimi possono vantare a bilancio una disponibilità liquida di oltre 4 milioni di €.
Ora, visto che nel nome e nello statuto, la LAV dovrebbe agire contro i test su animali mi aspettavo che gran parte dei fondi raccolti fossero destinati alla ricerca dei test alternativi piuttosto che all’acquisto di immobili e di strumenti finanziari .
Penso che ognuno dei propri soldi possa disporne come gli pare, ma quando una ONLUS raccoglie fondi dichiarandosi contro la vivisezione e contro i test animali mi aspettavo che agisse concretamente per risolvere il problema e che finanziasse sostanziosamente la ricerca dei test alternativi.

Le piccole aziende cosmetiche non possono fare gran che, non fanno ricerca scientifica e non è nel loro oggetto sociale, ma quelle che si certificano LAV pagano cifre non irrilevanti per apporre il marchio "STOP AI TEST SU ANIMALI" .
Immobili, terreni, strumenti finanziari e vari compensi interni non mi sembrano la destinazione che vorrebbero tutti coloro che hanno erogato o donato alla LAV.
Vista la storica e strutturale carenza di fondi della ricerca scientifica in Italia personalmente lancio una esplicita petizione
https://www.change.org/p/lav-lega-anti-vivisezione-destinare-i-fondi-raccolti-dalla-lav-alla-ricerca-dei-test-alternativi
perché la LAV finanzi congruamente la ricerca italiana di test alternativi.


Rodolfo Baraldini
7 dicembre 2014

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