Oli vegetali nei capelli
Con una di quelle stranezze che rendono la cosmesi una scienza interdisciplinare piena di fatti curiosi si può affermare, semplificando molto, che gli emollienti servono ad idratare la pelle ma a disidratare i capelli.
Più correttamente gli oli tendono ad impermeabilizzare i capelli quindi a ridurne il grado di umidità, visto che, contrariamente alla nostra pelle, nei capelli non c’è diffusione di acqua che esce dal nostro corpo.
Il che è per certi aspetti un bene , visto che il capello “molto umido” è più soggetto a rotture, sfibrarsi, formare doppie punte ecc..
Sempre semplificando molto, la cosa si spiega adottando al solito la analogia con il legno secco.
Un legno secco bagnandosi assorbe acqua, si gonfia e diventa più tenero.
Allo stesso modo il capello assorbendo acqua vede le terminazioni polari N-H e C=O della keratina formare legami deboli, legami idrogeno, con l’acqua con cui viene a contatto. L’acqua, crea dei ponti con altre molecole d’acqua o di altre proteine presenti nel capello .
La stessa struttura ad elica della keratina può distendersi per i ponti che legano l’acqua e la interpongono tra una spira e quella successiva.
Molto grossolanamente questo può essere il meccanismo chimico fisico che spiega l’allungarsi e maggiore flessibilità dei capelli in presenza di molta umidità.
Ma nel capello , il principali legante , il cemento interfibra , che mantiene “compatti” i capelli ha una natura essenzialmente lipidica-cerosa che esercita forze repulsive, idrofobiche, rispetto alla eventuale acqua che si “infiltra” nel capello. E questo, sempre semplificando tanto, spiega la maggiore probabilità di rottura del capello umido se sottoposto a flessione o trazione.
Da anni si studiano effetti ed azione degli oli sui capelli.
Nella cosmesi per capelli quando si parla di oli normalmente ci si riferisce a siliconi o paraffina. Questo può essere per varie ragioni:
1- un cosmetico industriale ha notevoli problemi formulativi adottando oli vegetali con una shelf life di 2 anni, quando va bene.
2- paraffine e siliconi possono avere una scorrevolezza e lucentezza maggiore degli oli vegetali.
3- gli oli vegetali nei capelli possono agevolare la diffusione di trattamenti autoprodotti a bassissimo costo, dove non sono richiesti cosmetici di marche più o meno prestigiose.
L’azione degli oli sui capelli si può classificare in 3 fasi:
Rivestimento - coating : l’olio crea una pellicola sulla superficie del capello . Essendo tendenzialmente idrorepellente impermeabilizza il capello e riduce l’assorbimento di umidità. Inoltre l’olio lubrifica la superficie del capello rendendolo più scorrevole . Il rivestimento oleoso sembra inoltre ridurre i danni indotti dall’eccessivo riscaldamento con il phon. Il rivestimento oltre a creare una barriera idrofoba che riduce la penetrazione dell’umidità nel capello può lubrificare , rendere più scivolosa e lucida , quindi luminosa, la superficie del capello. Un rivestimento troppo spesso però oltre che appesantire il capello può trattenere la polvere presente nell’aria.
Penetrazione : alcuni oli penetrano sotto le scaglie, nella cuticola e parzialmente anche nella corteccia . Rendono più impermeabile e per tempi più lunghi il capello . Inoltre aumentano temporaneamente l’adesività delle scaglie, che lisciando il capello tendono a “compattarsi” e chiudersi.
Essicazione – polimerizzazione: gli oli siccativi polimerizzano e formano componenti polari creando una pellicola flessibile ma anche un cemento particolarmente resistente che può aumentare la coesione delle diverse fibre e scaglie che compongono il capello.
Prendendo ad esempio il solito legno la protezione con un olio siccativo come l’olio di lino è da secoli efficace e la resistenza nel tempo del linoleum o dei quadri con colori ad olio ne è ulteriore conferma.
Purtroppo questi oli con concentrazioni significative di acido linolenico C18:3 nel capello non penetrano bene . Si pensa che la scarsa penetrazione di trigliceridi composti da polinsaturi sia dovuta alla conformazione, dove i rami ripiegati su stessi per i doppi legami creerebbero un ingombro spaziale maggiore. Anche questo fattore mette il comportamento degli oli sui capelli in antitesi con quello sulla pelle. Infatti la minor lunghezza delle ramificazioni oltre che la loro maggiore flessibilità comporta nella pelle una maggiore penetrazione dei polinsaturi rispetto ai saturi.
Vari studi hanno verificato che la penetrazione dell’olio varia sensibilmente in funzione delle dimensioni e conformazione della molecola.
Nel capello penetrano molto, anche il 12% in peso, gli oli composti da acidi grassi saturi medio corti c10-c16 , un po’ meno quelli composti da monoinsaturi lunghi c18:1.
Penetrano molto meno oli composti da acidi grassi polinsaturi lunghi C18:2, C18:3 o alkani lunghi come quelli che compongono la paraffina.
La difficoltà della paraffina nel penetrare il capello è probabilmente dovuta oltre che dalle dimensioni delle molecole , dalla sua natura non polare sostanzialmente diversa da quella delle proteine e lipidi che compongono il capello.
Il rivestimento , come uno strato di pittura, può avere spessori diversi dovuti per lo più dalla viscosità dell’olio, questo fa si che utilizzando oli a temperatura superiore lo spessore del rivestimento possa ridursi, mentre utilizzando oli “viscosi” come l’olio di ricino possa aumentare.
L’ordine di grandezza dello spessore ottenibile con un olio vegetale è dell’ordine dei 500 nm .
Mentre la miscela generalmente utilizzata nella cosmesi industriale , ciclomethicone + dimethiconol, a mala pena raggiunge spessori di 10 nm.
Spessore che poi con gli oli siliconici tende a ridursi lentamente, per l’evaporazione dei ciclomethiconi. Questo spiega la grande differenza nella “pesantezza” del trattamento con oli vegetali rispetto ai prodotti commerciali a base siliconica.
Anche lo spessore del rivestimento in olio vegetale sul capello può ridursi nel tempo grazie alla penetrazione di alcuni oli. Nalla prima penetrazione si può insinuare sotto le scaglie , ma poi in piccola quantità e lentamente penetra anche oltre.
La diffusione di un olio in grado di penetrare il capello è un processo lento ed il rivestimento sulla superficie deve restare in posa a lungo, anche per varie ore.
Solo gli oli siccativi ricchi di acidi grassi polinsaturi, in particolare con 3 doppi legami, possono poi “cementarsi” per autoossidazione. Questo processo puo essere accelerato esponendo i capelli al sole.
Un vantaggio degli oli che riescono a penetrare maggiormente, anche senza considerare la potenziale polimerizzazione, sta nell’allungamento della durata degli effetti del trattamento , la maggiore impermeabilizzazione del capello , oltre che nella maggiore resistenza agli shampoo successivi.
Il semplice rivestimento, senza alcuna penetrazione ed essicazione è comunque già in grado di migliorare alcuni parametri del capello.
In laboratorio si possono testare:
- che attrito oppone una ciocca di capelli al pettine
- la perdita di proteine nel lavaggio
- quanto si gonfia il capello immergendolo poi in acqua
- la probabilità di rotture pettinando
- la probabilità di rotture piegando la ciocca ecc.
Da notare che i parametri dell’emollienza di un olio sulla pelle, spandibilità e scivolosità, sono rilevanti anche sul capello, visto che la miglior lubrificazione riduce drasticamente la probabilità di rotture e doppie punte dovute al pettine o ad altre sollecitazioni meccaniche. Questo fa si che la lubrificazione prodotta da un olio di paraffina o da alcuni siliconi siano sostanzialmente migliori di quella dovuta a burri vegetali o oli “appiccicosi”.
Lipidi ad alto valore di lubrificazione non sfigurano rispetto alla paraffina, in più hanno il pregio di poter penetrare e quindi di esercitare la loro azione più a lungo.
Oli con saturi medi 40% < C12-C16 < 60% | Buona lubrificazione, buona penetrazione , scarsa polimerizzazione | Cocco, Palma ( oleina), Cuphea |
Oli con monoinsaturi > 50% e linoleico > 25% | Discreta lubrificazione, discreta penetrazione, scarsa polimerizzazione | Oliva, Argan, Riso, Mandorle, Macadamia, Avocado, Colza alto oleico, Girasole alto oleico ecc. |
Oli con alto linoleico >50% | Discreta lubrificazione, scarsa penetrazione , discreta polimerizzazione | Girasole, Vinacciolo, Arachidi, Mais , Soia, |
Oli con alto linolenico >30% | Discreta lubrificazione , scarsa penetrazione, buona polimerizzazione | Lino, Borragine, Canapa, Evening Primrose, |
Nella scelta del tipo di oli da applicare si devono considerare anche alcune particolarità , cioè oli con acidi grassi non comuni : come l’olio di ricino o l’ olio di macadamia.
Ma anche l’olio di soia con il suo potenziale siccativo, dovuto ad una presenza rilevante di acido linolenico, può rivelarsi un ottimo compromesso, considerando anche il ridotto pesce-olezzo.
METODICA.
Ci sono varie metodiche e sequenze di applicazione.
Prima dello shampoo su capello asciutto.
Dopo lo shampoo su capello umido.
Prima di coricarsi a letto.
Prima di esporsi al sole o prima di fare il bagno in piscina o al mare.
In tutti i casi non si deve sollecitare violentemente i capelli, nessuna frizione o sfregamento con asciugamani, e per pettinarsi si devono utilizzare pettini a denti larghi.
Se l’obbiettivo è sfruttare penetrazione e polimerizzazione degli oli vegetali una volta scelto l’olio o la miscela di oli idonea si deve procedere ad una applicazione su capelli asciutti in ambiente particolarmente caldo -
Se l’obbiettivo è il rivestimento-protezione si può applicare anche su capelli umidi, trattamento preferibile nei casi di capelli secchi e crespi, basta non sollecitare troppo i capelli.
La pratica di applicare l’olio prima dello shampoo comporta che si abbia la capacità di dosare il lavaggio successivo in modo che non vengano completamente rimossi gli oli applicati, cosa che può essere facilitata dalla applicazione di un olio in grado di penetrare varie ore prima dello shampoo.
Ovviamente l’effetto condizionante – protettivo degli oli sui capelli è influenzato dal sistema formulativo.
Si può applicare l’olio tel quel, ma si può anche formulare con emulsionanti , emulsionanti cationici, co-emulsionanti, steroli ecc…
Vista la sostanziale affinità tra le fibre della lana e quelle dei nostri capelli è interessante valutare l’azione condizionante che alcoli ed esteri della lanolina svolgono nei “capelli” delle pecore.
Si fa anche un gran parlare dei potenziali effetti degli oli vegetali sulla crescita del capello, ma queste ricerche si riconducono per lo più a quanto discusso sulla efficacia proliferativa o antiproliferativa di alcuni acidi grassi.
Effetti relativi a quegli acidi grassi che raggiungono attraverso la pelle i tessuti bersaglio nell’alveo pilifero. Nessun effetto del genere è immaginabile né ragionevolmente prevedibile per oli applicati sulle lunghezze dei capelli .
Rodolfo Baraldini
pubblicato 9 aprile 2015
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