Rosacea, Couperose: Cosmetici a confronto
La rosacea è una malattia cronica, complessa, per certi aspetti misteriosa. Si manifesta in vari modi e non ne sono state individuate chiaramente le cause.
Uno dei modi più comuni, con cui si manifesta è quello che caratterizza il sottotipo rosacea eritemato-telangectasica. Comporta rossori persistenti, eritema su tutte le parti convesse del viso, naso mento ecc, la cavità perioculare ne è normalmente esente, ma anche frequenti vampate, fino all’emergere delle teleangectasie.
Li si chiama normalmente capillari, ma essendo i capillari per antonomasia: invisibili, penso che la definizione corretta sia venule o arteriole superficiali.
La couperose è il nome francese della rosacea eritemato-telangectasica . Visto che in Italia la couperose non è chiaramente classificata come malattia si possono trovare cosmetici che vantano la loro efficacia o idoneità per pelli con la couperose anche se i grandi gruppi e chi non vuole rischiare preferisce giri di parole, parlando di prodotti anti-rossore, lenitivi ecc…
Come per l’acne, il cosmetico non può vantare una sua efficacia o idoneità per trattare la rosacea. I soliti garbugli legali e regolatori dove, vista la interpretabilità della legge, la carenza di controlli e l’inesistenza di sanzioni, non è difficile trovare marche o sottomarche cosmetiche che se ne fregano tranquillamente.
Parlando di couperose come se fosse una “non rosacea”, cosa può fare un cosmetico che si vanta di poterla trattare ?
Difficile dirlo. Le possibili ipotetiche cause della rosacea vanno dal fattore genetico ereditario, ad infezioni cutanee o intestinali, reazioni immunitarie, peptidi e neurotrasmettitori che interagiscono con i vasi sanguigni, acari cutanei e alla possibile interazione dei loro cadaverini e loro feci con alcuni batteri, neuropeptidi e catechine cutanee….che dire ? mancano solo le scie chimiche e l’olio di palma come causa della rosacea e poi le abbiamo esplorate praticamente tutte.
Anche sul fattore genetico ereditario, quello che l’ha fatta soprannominare “la maledizione dei Celti” per l’alta frequenza con cui si ripeteva nelle famiglie inglesi tedesche irlandesi non c’è generale consenso. Insomma, si fa prima a dire: non sappiamo quale è la causa. E quando non si sa quale è la causa è sempre difficile “curare” o trattare una malattia. In questi casi poi chiunque, più del solito, si sente autorizzato di proporre un suo rimedio più o meno improbabile. Circola ovviamente la dieta che la fa andare via, ovviamente senza vino rosso, alcalina o a base di aceto, dipende dalla tifoseria, accompagnata da decine di rimedi , ovviamente, naturali, a base di erbe , frutti ecc..
Tra placebo, fortuna, influssi astrali e quant’altro non è neppure escluso che qualcosa possa funzionare, fatto sta che il rimedio farmacologico della rosacea non è stato ancora trovato, anche se sono state individuate delle terapie che danno anche ottimi risultati.
Come per tutte le malattie misteriose decine e decine di ricerche scientifiche sono state pubblicate; recentemente molte sono “sponsorizzate” da qualche produttore di farmaci o cosmetici. Questo non significa che i risultati di queste ricerche siano inutili. Ma può capitare che le conclusioni di ricerche diverse siano contraddittorie tra loro.
Una ricerca sulle ricerche ( fanno anche questo ) del Cochrane Collaboration, nel 2005, sulla qualità degli studi sui trattamenti della rosacea l’ha definita “scarsa”.
Mettendo un po’ d’ordine nella faccenda la National Rosacea Society (NRS) americana e la American Academy of Dermatology (AAD) hanno dato una classificazione più chiara alle 4 principali manifestazioni della rosacea ed alcune linee guida per i trattamenti.
Come per l’acne è ormai universalmente riconosciuta la importanza di protocolli e prodotti cosmetici in caso di rosacea.
Senza illudersi che la curino, ma cercando almeno di evitare che la aggravino.
In Italia dove qualche “barone” universitario utilizza ancora il nome improprio “acne rosacea” per nominare la malattia, denominazione fuorviante abbandonata praticamente in tutto il mondo e confutata da Wilson già nel 1857, conviene prendere le linee guida americane come riferimento. Mi sembrano fatte molto bene e ne consiglio la lettura a chi è interessato e sa l’inglese.
NRS: Rosacea e cosmetici
NRS: Detersione
NRS: Protezione solare e creme idratanti
NRS: Make-up
NRS: Rasatura
NRS: Accorgimenti cosmetici per la rosacea
AAD: i cosmetici appropriati sono la base per trattare con successo acne e rosacea
I consigli cosmetici si possono riassumere e sintetizzare in “evitate tutto ciò che può aggravare la rosacea”.
Ma non conoscendo chiaramente le cause è molto difficile definire cosa fa male o cosa fa bene.
Per “fortuna” visto che una delle manifestazioni più comuni, le reazioni di rossore “flushing”, possono manifestarsi in coincidenza di una qualche procedura cosmetica sono stati individuati nelle procedure cosmetiche alcuni fattori scatenanti le possibili reazioni.
Vari test hanno individuato gli ingredienti considerati problematici soprattutto sulla segnalazione di reazioni indotte in soggetti con la rosacea.
“alcohol (66 percent), witch hazel (30 percent), fragrance (30 percent), menthol (21 percent), peppermint (14 percent) and eucalyptus oil (13 percent). Most respondents said they avoided astringents, exfoliating agents and other types of products that may be too harsh for sensitive skin.”
La lista è molto più lunga se si considerano altri test ed include praticamente tutte le sostanze con un potenziale irritante .
Tra i solventi che possono perturbare la barriera oltre ad alcohol ed acetone si devono considerare i glicoli. Tra i tensioattivi ed emulsionanti oltre quelli più facilmente irritanti come solfati e saponi, si devono considerare anche quelli che “detergono troppo”.
Purtroppo l’approccio non dose dipendente e con l’occhio all’ingrediente anziché al cosmetico non è particolarmente utile.
Al solito si dovrebbe considerare la complessità della formulazione.
Sintetizzando si devono evitare procedure e cosmetici che possono irritare, scatenare reazioni allergiche e ridurre l’efficienza della barriera cutanea e questo può dipendere da qualche specifico ingrediente o dalla formula nel suo complesso.
Provo a semplificare aggiungendo una mia spiegazione.
1°- Testare il cosmetico in un’area meno visibile prima di applicarselo. È la prima regola, spesso sottovalutata. La risposta e le reazioni variano da persona a persona. Un prodotto che non provoca reazione su una rosacea, può provocarne su un’altra.
2°- Cosmetici sempre senza profumi o oli essenziali, meglio se testati per la presenza di allergeni. Oltre al rischio allergico molti alcoli volatili , aldeidi e ketoni che compongono i profumi hanno un notevole potenziale irritante. Non potendo conoscere e discerne, meglio eliminare il problema alla radice dando priorità alla efficacia piuttosto che alla piacevolezza. 2°
3°- Detergersi con Detergenti delicati, che non bruciano gli occhi. Che siano saponi tradizionali o detergenti a base di solfati se bruciano gli occhi hanno un potenziale irritativo inadeguato per pelli reattive e sensibili. Tutti parlano di detersione delicata senza fornire al consumatore un parametro per discriminare cosa significa “delicata”. La risposta irritativa degli occhi è già un buon indicatore. La detersione poi comunque tende a rimuovere parte della barriera lipidica protettiva che se non ripristinata può far si che si alzi il rischio di irritazioni e reattività. Potrebbe farlo troppo anche un prodotto che non irrita. Meglio alla fine che siano detergenti testati per pelli sensibili e reattive. Anche la pratica del massaggio o dello sfregamento deve essere delicata al punto che è preferibile asciugarsi tamponando.
4°- Evitare gli astringenti.
Gli astringenti, in genere sotto forma di tonici esplicano l’azione astringente attraverso l’acidità e tannini che possono denaturare le proteine cutanee. Inoltre possono contenere alcoli come l’etanolo o l’alcole isopropilico che oltre ad agire come solvente rimuovendo i lipidi cutanei possono partecipare alla denaturazione delle proteine. 4° – Utilizzare Creme idratanti. Le creme idratanti riducono la reattività della pelle e migliorano la funzione barriera. Sono un buon approccio preventivo. Sulla scelta dei migliori emollienti le informazioni sono controverse anche se più volte nei siti sulla rosacea gestiti dai dermatologi si citano i siliconi: dimeticone e ciclopentasiloxane come preferibili. Argomento che approfondisco più avanti.
5°-Proteggersi dal sole. Questo è valido per tutte le pelli, ma lo è ancor di più in caso di rosacea. Nella rosacea l’esposizione diretta al sole può provocare reazioni anche per il solo calore, radiazioni infrarosse, indipendentemente dalle radiazioni UV. Visto che al momento non esistono cosmetici solari validati per la protezione dagli infrarossi l’accorgimento da adottare è lo stesso che suggerisco per infanti sotto ai 3 anni. Filtri minerali applicati in modo che si veda il bianco. Anche se non abbiamo uno spettrometro più è alta la luce visibile che riflette il filtro applicato, più è probabile che rifletta anche un po’ di infrarossi. Nel caso di esposizione indiretta o casuale è sufficiente che le creme idratanti siano associate ad una protezione solare. Oggi molte creme viso contengono comunque filtri solari , anche se non dichiarano un SPF.
6° Make-up Le pelli con la rosacea sono uno dei casi dove il cosmetico multi-tasking ha una maggiore ragione di essere. La crema idratante che nello stesso tempo protegge dal sole e corregge il rossore sarebbe un bel oggetto. Visto che bisogna darsi la priorità di non aggravare la rosacea: senza profumi o oli essenziali, testata per gli allergeni , testata per pelli sensibili e reattive e possibilmente verde. Nel make-up occhi massima cautela, selezionando prodotti con caratteristiche prudenziali più stringenti. La rosacea oculare può presentarsi prima che su altre parti del viso.
Perchè consigliano i cosmetici con il silicone ?
I siti sulla rosacea , curati da dermatologi, tendono a consigliare per pelli con rosacea l’utilizzo di emulsioni con siliconi.
Purtroppo la comunicazione non è tecnicamente chiara, infatti , quasi come le nostre disinformate blogger, si fa di tutte le erbe un fascio senza considerare che sotto la classificazione di siliconi nella cosmesi si celano centinaia di sostanze anche molto diverse tra loro.
Il razionale è comprensibile: dovendo inserire un emolliente in un prodotto per una pelle che basta un po’ di vento o freddo per scatenare vampate di rossore, considerata la necessità di idratare la pelle per occlusione , meglio farlo con una sostanza inerte. Considerato che la biochimica della rosacea non è ben compresa, meglio un emolliente che non può reagire e non può innescare reattività cutanea in ogni caso. Finche la vita sulla terra e tutta la biochimica è basata sul carbonio e non sul silicio i siliconi sono gli ideali. Gli emollienti siliconici, pur non essendo affini ai lipidi cutanei, con la loro idrorepellenza partecipano alla barriera cutanea.
Altri emollienti sostanzialmente inerti sono paraffina e petrolato. Sono in genere sconsigliati, penso per la cattiva fama creata dalla storia dell’”acne cosmetica”. Se non si considera il rischio di contaminazione con agenti acneicogenici, idrocarburi alogenati, comunque emollienti che come il petrolato, possono idratare “troppo” la pelle, riducendo drasticamente la perdita d’acqua transepidermica, possono essere controproducenti. Questo vale anche per le varie cere ed esteri lipidici che occludono come il petrolato se non di più.
Non è chiaro se esiste un meccanismo per cui una “eccessiva” idratazione o occlusione può portare a ipercheratosi dell’infundibolo e iperplasia delle ghiandole sebacee alla base delle eruzioni acneiformi. Ma nel dubbio cosmetici troppo occlusivi, quindi con “troppo” petrolato o altre cere meglio evitarli, anche se quanto significa “troppo” non lo dice nessuno.
Tra i misteri della azione degli emollienti occlusivi c’è anche la non particolare efficacia di emollienti che simulano la distribuzione dei lipidi cutanei, il mix di colesterolo, ceramidi ecc. nel accelerare la riparazione dei tessuti rispetto al solo petrolato.
Loden M, Barany E. Skin—identical lipids versus petrolatum in the treatment of tape-stripped and detergent-perturbed human skin. Acta Derm Venereol. 2000;80:412–415. Visto che ci sono anche studi che confermano l’efficacia nell’applicazione topica di emollienti affini ai lipidi cutanei la faccenda non è affatto chiara.
Insomma siamo alle solite, conta più come è formulato che la presenza o assenza di un semplice ingrediente.
Volendo esplorare la possibilità di modulare una qualche risposta agendo sulla distribuzione dei lipidi cutanei, magari cercando effetti proliferativi o antiproliferativi oltre che relazioni con le VEGF, si dovrebbe anche considerare che in presenza di rosacea risulta un significativo aumento nella concentrazione di acido miristico, 14:0, con riduzione di tutti gli acidi a catena lunga o molto lunga.
Attivi cosmetici
Formulando un cosmetico per trattare pelli con la rosacea ( che non si può dire ) possono essere inseriti ingredienti con funzione anti-infiamnatoria ( che non si può dire ) , vasoprotettrice ( che non si sa bene cosa significa ), con neuro-peptidi ( sostanze che interferiscono con segnali e processi che regolano la vasodilatazione e altri meccanismi cutanei, si può dire ma non è chiaro se è una azione che si può attribuire ad un cosmetico )
Dell’efficacia di molte di questi ingredienti spesso esistono solo ricerche prodotte o sponsorizzate da chi li produce o vende e la loro presenza nella lista ingredienti del cosmetico non comporta automaticamente che il cosmetico abbia una analoga azione o efficacia.
Esempi ..(molti compaiono in INCI come estratti, ammesso che si sappia esattamente cosa contiene quel estratto vegetale):
- antinfiammatori/lenitivi: Boswellia Serrata Bark Extract, Eperua Falcata Bark Extract, Bisabolol, Sodium Carboxymethyl Betaglucan ecc.
- vasoprotettori: Troxerutin e tanti estratti di piante, dal rosmarino a rusco all’ippocastano all’equiseto ecc.
- neuropeptidi: Palmitoyl Tripeptide-8, Acetyl Tetrapeptide-15,
Fonte : http://www.saninforma.it/prodotti-viso/couperose che dichiara:”Questa scheda è stata redatta utilizzando informazioni fornite dalla ditta”.Ho riportato solo i claim specifici -la frase “contiene l’ingrediente xxx che ha proprietà lenitive” è fuorviante in quanto non significa che il cosmetico finito abbia proprietà “lenitive”.Commenti ed opinioni personali nei riquadri rosa |
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Non mi piace che il prodotto sia senza conservanti autorizzati dal regolamento e validati dall’SCCS, tanto più se, come sembra, il sistema autoconservante è basato su una alta concentrazione di glicoli ed il discusso estratto di lonicera. Mi piace l’attenzione per la presenza di allergeni metallici ed il test su ogni lotto. |
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Non mi piace la presenza del profumo |
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*test in vitro
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Non mi piace la presenza di un allergene come il farnesolo, tanto più se si considera che oggi bisabolo non di sintesi, senza farnesolo è disponibile sul mercato delle materie prime.È comunque encomiabile e segno di serietà, che l’abbiano dichiarato visto che molti non lo fanno. |
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Prima di utilizzare il prodotto per la prima volta, si consiglia di effettuare una prova. Applicare il prodotto nella parte interna dell’avambraccio e osservare la condizione della pelle per almeno un giorno prima di procedere all’applicazione sul viso.
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Mi piace la presenza della protezione solare e di pigmenti coprenti. NOTA: mi piace in chiaro l’avvertenza di testare il prodotto ma la scheda informativa potrebbe essere datata (anche di vari anni), visto che gli inci non sono aggiornati. |
Rodolfo Baraldini
pubblicato 31 luglio 2015
La rosacea è una malattia, le informazioni ed opinioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico. |
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Riferimenti:
The Role of Skin Care in rosacea, Del rosso
History of Acne and Rosacea Prof. Dr. med. Gerd Plewig, Albert M. Kligman M.D., Ph. D.
A Guide to the Ingredients and Potential Benefits of Over-the-Counter Cleansers and Moisturizers for Rosacea Patients, Jacquelyn Levin, Richard Miller, J Clin Aesthet Dermatol. 2011 August; 4(8): 31–49.
Recent advances in the understanding and management of rosacea, Uwe Wollina
Emotional benefit of cosmetic camouflage in the treatment of facial skin conditions: personal experience and review, Lauren L Levy, Jason J Emer, Clin Cosmet Investig Dermatol. 2012; 5: 173–182.
Update on the management of rosacea, Allison P Weinkle, Vladyslava Doktor, Jason Emer, Clin Cosmet Investig Dermatol. 2015; 8: 159–177.
Rosacea: A Review, Brittney Culp, Noah Scheinfeld, P T. 2009 January; 34(1): 38–45.
Comprehensive Medical Management of Rosacea: An Interim Study Report and Literature , James Q. Del Rosso, Eric W. Baum, J Clin Aesthet Dermatol. 2008 May; 1(1): 20–25.
http://emedicine.medscape.com/article/1071429-treatment
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