Raggi UV e rischio melanoma.
| Tra le tante mode che di volta in volta saltano fuori, adesso c’è anche quella dell’abbronzatura decorativa. Si tratta in pratica di disegnarsi qualcosa sulla pelle sfruttando il contrasto tra eritema ed abbronzatura ed il colore naturale della pelle. Una sorta di tatuaggio temporaneo fatto con l’abbronzatura che qualcuno chiama “sunburn art” come dire l’”arte di farsi del male con una scottatura solare, ma dal disegno originale o curioso”. È una moda. Inutile discutere di quanto sia sensata o razionale. Ricordare il rischio cancro melanoma e non melanoma serve a poco. |
| D’altra parte è da un bel po’ che ci si deve essere accorti dei segni bianchi o più chiari che vengono involontariamente sulle aree coperte o protette dai raggi UV. Quello che lascia perplessi è che la nuova moda comporta che ci si adoperi per ottenere un bel intenso eritema, che più è grave, maggiore è il contrasto con il disegno che si vuole realizzare sulla pelle. In sostanza un incentivo a scottarsi. |
| Un po’ di eritema da insolazione può capitare a tutti anche se oggi molti sanno che esistono relazioni documentate tra raggi UV e vari danni alla salute anche molto gravi. La valutazione del rischio quando la si fa sulla propria pelle è un concetto molto soggettivo. Lo dice uno che ha praticato alpinismo per una trentina di anni. |
| Si sa che si possono subire danni anche gravi ma non si ha mai una chiara percezione di quanto questo rischio ci coinvolga direttamente. Siamo abituati a vivere in un universo probabilistico dove la capacità di stimare cioè che utile e ciò che è inutile o dannoso ed agire di conseguenza è la definizione più banale di intelligenza. Nel fare scelte che comportano consapevolmente un qualche rischio per la nostra salute la valutazione del rapporto rischio/beneficio è sempre complessa. Ma quando il beneficio è qualcosa di molto futile e superfluo è facile arrivare alla conclusione che non ha senso correre alcun rischio. |
Indice standardizzato per l’età (per 100,000) dell’incidenza del melanoma maligno nei diversi paesi europei
| La valutazione del rischio può essere fatta considerando la solita matrice: probabilità che si produca un danno e entità del danno. Nel caso del rischio cancerogeno l’entità del massimo danno per la salute è massima visto che come conseguenza ultima della potenziale azione cancerogena dei raggi UV c’è la morte. La matrice è in realtà molto più complessa, infatti si dovrebbero considerare altri fattori: quanto è rilevabile e rimediabile il danno indotto, quanto è vulnerabile il soggetto ecc.. Sospetto che il fatto che il melanoma sia un tumore visibile superficialmente lo renda impropriamente meno temibile. |
Indice della mortalità (per 100,000) per melanoma maligno nei diversi paesi europei
| Lasciando ad esperti di calcolo matriciale e di sudoku la stima matematica del rischio, noi poveri mortali possiamo solo valutare l’incidenza della mortalità da melanoma maligno.
L’ordine di grandezza in Italia è del 1,4-1,9×100000 tra gli uomini e del 0,88-1,2 tra le donne. Nel 2012 sono stati stimati in tutta Europa 22000 decessi dovuti al melanoma.
Guardando la mappa sia l’occorrenza del melanoma che la mortalità emerge che sono i paesi nordici dove la popolazione ha una pelle più chiara ( Fitzpatrick tipo 1 e 2 ) quelli dove il rischio è più alto. |
| Negli USA dove i diversi fenotipi si mescolano sul territorio a diverse latitudini emerge chiaramente che sono proprio quelli a pelle più bianca quelli più a rischio.
Le statistiche USA evidenziano anche un dato controverso: negli ultimi 20 anni l’incidenza del melanoma è in aumento, nonostante il maggior utilizzo di filtri solari e una loro miglior formulazione.
Anche i dati sull’incidenza in Australia e Nuova Zelanda fanno pensare che le pelli chiare a latitudini dove maggiore è l’esposizione al sole siano la condizione di maggior rischio. |
| Si dovrebbe poi sempre ricordare che anche senza considerare i danni gravi come i tumori sulla pelle, e non c’è solo il melanoma, i raggi solari sono la principale causa nella formazione di rughe e nei segni del fotoinvecchiamento sulla pelle.
La statistica in questo caso non lascia margini per valutare se si è tra i fortunati o sfortunati: si tratta del 100%. |
Concludendo:
ci sono ampie evidenze sulla relazione causale che c’è tra esposizione ai raggi UV ed i tumori della pelle. Queste giustificano ampiamente la campagna di informazione e soprattutto le precauzioni da adottare con i bambini.
Rodolfo Baraldini
pubblicato 24 agosto 2015
Il melanoma è una malattia, le informazioni ed opinioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico. |
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Riferimenti:
WHO-Globalcan2012:Estimated cancer incidence, mortality and prevalence Worldwide.European Code against Cancer : Ultraviolet radiation and cancerSevere sunburn and subsequent risk of primary cutaneous malignant melanoma in ScotlandSunburns and risk of cutaneous melanoma, does age matter: a comprehensive meta-analysisCutaneous melanoma attributable to sunbed use: systematic review and meta-analysisSunburn, suntan and the risk of cutaneous malignant melanoma–The Western Canada Melanoma Study
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